Secondo i due ricercatori Delucchi e Jacobson c'è la reale possibilità di produrre, entro il 2030, il 100% dell'energia necessaria al Pianeta da fonte non fossile. La rivoluzione avrà però bisogno del sostegno delle nazione e dell'innovazione tecnologica
(Rinnovabili.it) – Un nuovo studio condotto da due ricercatori delle Università di Stanford e dell’Università della California hanno dimostrato che è possibile, e sicuramente conveniente per il Pianeta, raggiungere il 100% della produzione energetica sfruttando fonti rinnovabili. Il successo, raggiungibile secondo gli esperti entro il 2030, avrebbe bisogno della buona volontà e dell’impegno delle nazioni le quali dovrebbero dimostrare un concreto interesse ed l’impegno necessario all’ottenimento di un così importante traguardo.
Raggiungere il 100% di energia prodotta senza generare emissioni dannose significherebbe realizzare e mettere in funzione circa 4 milioni di pale eoliche da 5 MW, 1,7 miliardi di tetti fotovoltaici da 3 kW e circa 90mila centrali solari da 300 MW.
Mark Delucchi, uno degli autori del rapporto pubblicato sulla rivista Energy Policy ci tiene a confermare che le rinnovabili sono in grado di produrre l’energia necessaria alla popolazione mondiale entro il 2030, e che i dati ottenuti dalle indagini condotte hanno preso in considerazione vento, sole, maree e fonti geotermiche escludendo biomassa e energia atomica. Attualmente le fonti fossili contribuiscono per l’80% alla generazione dell’energia totale, ad esclusione del nucleare, che contribuisce a generare il 6% di quanto consumato contro il 10% della biomassa che però richiede l’impiego di suolo altrimenti utilizzato per la coltivazione di generi alimentari.
Al fine di rendere attuabile il disegno energetico dei ricercatori si sarebbe però necessaria un’evoluzione della attuale tecnologia che dovrebbe essere in grado di aumentare la capacità delle turbine esistenti portandole fino a 5 MW. Allo stesso modo le grandi centrali solari necessarie dovrebbero rappresentare un mix notevolmente efficiente di fotovoltaico e solare a concentrazione in grado di portare a temperatura di ebollizione l’acqua contenuta nei boiler.
Unico neo la disponibilità, secondo quanto dichiarato dai ricercatori, delle materie prime come le terre rare utilizzate nella fabbricazione dei magneti, problema che potrebbe essere eliminato qualora il sistema di riciclaggio dei materiali dismessi fosse migliorato e reso più efficiente.