A pochi giorni dalla relazione del Met Office, un nuovo studio, eseguito da scienziati internazionali, ha sottolineato gli effetti dei cambiamenti climatici. Il rapporto evidenzia che entro la fine del secolo la temperatura media globale rischia un aumento di 4° con annesso siccità, desertificazione, innalzamento del livello dei mari e danni per l’agricoltura.
(Rinnovabili.it) – In concomitanza all’avvio della Conferenza Mondiale di Cancun sui cambiamenti climatici, uno studio internazionale ha delineato uno scenario catastrofico entro il 2060 a causa del surriscaldamento del pianeta. Gli scienziati, incaricati dello studio, hanno avvertito che l’aumento delle temperature medie globali rischia seriamente di causare siccità, desertificazione, innalzamento del livello del mare e di conseguenza anche scarsità nella produzione alimentare.
Nello scorso vertice internazionale di Copenaghen si ipotizzò di limitare l’aumento della temperatura globale a 2°. Secondo gli studiosi che, se lo scenario delle emissioni di gas serra rimarrà questo, sarà estremamente difficile, quasi impossibile, che le temperature si stabiliscano. Anzi molto probabilmente entro il secolo le medie aumenteranno fino a 4°. Inoltre nel summit di Copenaghen gli impegni non vincolanti del taglio di emissioni non hanno avuto di fatto conseguenze reali.
Questo nuovo studio è uscito a pochi giorni da un’altra relazione del “Met Office”:https://www.metoffice.gov.uk/, il servizio meteorologico britannico, che indicava il 2010 come l’anno più caldo di sempre e di come la temperatura globale sia aumentata negli ultimi dieci anni a causa essenzialmente delle attività umane.
Gli scienziati dell’Università di Oxford sottolineano come i cambiamenti climatici, oltre ad essere un problema per la natura, siano un grande ostacolo per l’adattamento umano alle nuove condizioni. “I mutamenti del clima – così _Myles Allen_, del dipartimento di Fisica dell’università inglese – dipendono non solo dalla temperatura, ma anche dalla velocità che il pianeta impiega a riscaldarsi”.
In più stato stimato che il livello del mare per la fine del secolo potrebbe innalzarsi tra lo 0,5 e i 2 metri. L’adeguamento delle economie a tale futuro costerà 270 miliardi di dollari all’anno. Inoltre uno scenario, così forzatamente modificato, prevede un aumento di parassiti per l’agricoltura, di malattie e di eventi meteorologici estremi (frane, erosioni, inondazioni).
Si spera che Cancun sia l’inizio di un processo globale di sostenibilità e di un’intesa comune sulle emissioni di CO2. Tuttavia le premesse, con cui si è giunti alla Conferenza ONU sull’ambiente, non sono delle migliori e, come spesso annunciato da più esponenti politici, difficilmente Cancun rappresenterà un punto di svolta.