(Rinnovabili.it) – Il futuro del nostro pianeta dipenderà da un accordo internazionale sulle emissioni dei gas serra e di conseguenza sulle energie pulite da implementare. Proprio in occasione della Conferenza Mondiale di Cancun sui cambiamenti climatici, la “Solar Energy Industries Association”:https://www.seia.org/ (SEIA) ha mostrato una rapporto in cui indica che entro il 2020 la capacità mondiale di energia elettrica raggiungerà i 980 gigawatt.
Inoltre l’associazione americana delle imprese di energia solare afferma che le tecnologie fotovoltaiche e quelle termo-solari abbatteranno nei prossimi dieci anni 570 milioni di tonnellate di emissioni di gas-serra, l’equivalente della chiusura di 100 centrali a carbone o l’eliminazione di 110 milioni di automobili.
La relazione è un invito a tutti i paesi partecipanti al Summit di Cancun a incentivare e a sostenere l’energia solare, sia quella fotovoltaica che quella termo-solare per la lotta al cambiamento climatico. Le tecnologie dell’energia solare sarebbero dei modi sostenibili per la riduzione delle emissioni antropiche di anidride carbonica e di conseguenza un freno al riscaldamento terrestre.
L’analisi, effettuata dalla SEIA, si è incentrata sull’Unione Europea e altri 20 paesi mondiali. Ad esempio per quanto riguarda gli Stati Uniti prevede un raggiungimento di 139 gigawatt, che comporterebbero un innalzamento dell’occupazione e nello stesso tempo un risparmio sul costo dell’elettricità, esattamente da 5,71 a 2,32 dollari giornalieri.
Bisogna chiedersi se la visione positiva e promettente della SEIA sia veramente in linea con la realtà? Poiché lo scenario delle energie solari sta subendo un ridimensionamento come il calo degli incentivi in alcuni paesi come Italia, Spagna e Germania, che tuttavia rimane il leader del settore fotovoltaico con i suoi 16 gigawatt di capacità installata. Ma il problema principale sarebbe il mancato raggiungimento di un accordo comune a livello internazionale sui cambiamenti climatici. In tal senso, oltre al problema ambientale, si innescherebbe un meccanismo perverso che frenerebbe i settori delle energie rinnovabili.