Bologna, 25 novembre 2010 – Sempre più lavoro in Europa grazie alle energie rinnovabili. Oggi sono circa 1,58 milioni le persone che nel Vecchio Continente sono impiegate nel settore delle fonti rinnovabili, e seppure con un export moderato, questi posti di lavoro diventeranno 2,5 milioni nel 2015 e supereranno i 3 milioni nel 2025. Sono i dati diffusi – nel corso del seminario dedicato a “La prestazione energetica degli edifici ed il Patto dei Sindaci”, organizzato oggi a Bologna nella “Casa dell’Energia” presso la Regione Emilia-Romagna – da Carlo Corazza, direttore rappresentanza Comunità a Milano. E sulla base del rapporto “Green Economy in Emilia-Romagna” realizzato da Ervet, le imprese del settore “verde” sul territorio sono circa 2 mila, 230mila gli addetti per un fatturato di oltre 61 miliardi di euro.
Anche per l’Emilia-Romagna è iniziata dunque la nuova rivoluzione industriale: quella “verde” che, come ha spiegato Corazza, porterà alla totale de-carbonizzazione della produzione di elettricità, allo stop all’utilizzo dei carburanti tradizionali nei trasporti e a edifici “positive power”.
L’assessore alle Attività produttive ed economia verde della Regione Gian Carlo Muzzarelli ha rilevato che: “Il nostro Paese, anche nelle sue realtà più avanzate come quella emiliano-romagnola, non può più permettersi una politica di vincoli paesistici e di piani settoriali: occorre, invece, una visione strategica che tenti di coniugare le politiche di settore alla dimensione territoriale, quella in cui si sviluppa la maggior parte dei consumi energetici. Tutela dell’ambiente e riqualificazione delle città costituiscono due assi complementari di una strategia che stiamo concretizzando con convinzione. La Regione – ha proseguito Muzzarelli – continuerà a lavorare, con ogni mezzo e risorsa che potremo impiegare, per raggiungere tre obiettivi principali: il risparmio nell’uso del suolo e nel consumo di energie non rinnovabili; l’adozione di assetti territoriali basati sulla mobilità sostenibile e la qualità urbana; un’azione di tutela e riequilibrio dell’ambiente anche attraverso una distribuzione equilibrata delle fonti energetiche rinnovabili”.
Emanuele Burgin, assessore all’Ambiente della Provincia di Bologna e presidente Coordinamento Agenda 21 italiane, che ha presieduto e coordinato i lavori del seminario, ha evidenziato che “L’Europa si sta muovendo sempre più decisamente verso la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico e privato, perché è lì che si trovano i margini di miglioramento più consistenti per realizzare l’ambizioso obiettivo del 20-20-20. Diventa quindi cruciale il compito degli Enti Locali, e proprio per questo – ha proseguito Burgin – abbiamo lanciato questa mattina anche a Bologna l’iniziativa europea del Patto dei Sindaci, per la quale sia il Coordinamento Nazionale Agende 21 Locali, sia la Provincia di Bologna sono ufficialmente accreditati come strutture di supporto. Con il Patto dei Sindaci una Comunità Locale assume l’obiettivo europeo a livello territoriale, e noi a Bologna questa mattina siamo partiti in questa direzione”.