Nonostante la crescita di istallazioni di pannelli fotovoltaici o solari termici, anche da parte dei privati, le normative e gli iter burocratici talvolta costituiscono un percorso ad ostacoli soprattutto per chi non è un addetto ai lavori
Il solare termico corregge al rialzo le stime delle quantità istallate negli ultimi anni, l’eolico inizia ad avere le autorizzazioni che aspettava, il fotovoltaico, con il nuovo conto energia, finalmente decolla. Tutto rose e fiori, dunque? Neanche per sogno.
Soprattutto per i singoli cittadini che, avendo maturato la volontà di percorrere la strada della democrazia energetica, cercano di dare attuazione al loro desiderio.
I problemi iniziano dalla mancanza di informazioni (i mass media ancora non dedicano abbastanza tempo a questo argomento), poi la difficoltà a trovare fornitori qualificati (ma soprattutto ad avere dei criteri per sceglierli), preventivi affidabili, finanziamenti utili; infine, risolti con una certa fatica tutti questi problemi, nel momento di realizzare gli impianti, ci si scontra con i problemi delle autorizzazioni.
Bisogna sottolineare che il quadro normativo sta evolvendo verso una ovvia e naturale semplificazione.
Nonostante ciò, nella struttura dello Sportello per Kyoto della Regione Lazio riceviamo numerose segnalazioni di privati che si scontrano con la complessità ed incertezza delle procedure autorizzative, e, purtroppo, a volte rinunciano all’impianto.
In particolare, sono gli interventi nelle numerose zone coperte da un vincolo prevalente che trovano le maggiori incertezze e complessità, a causa di una normativa (e di funzionari tecnici) che non sa come rapportarsi, in particolare, con solare termico e fotovoltaico.
E non sono interventi marginali. Il territorio Laziale è coperto da vincoli per il 46% del suo territorio, e la maggior parte dei comuni hanno ampie zone residenziali soggette a vincolo paesistico. Vincolo che riguarda non solo pregevoli centri storici, che offrono un’immagine di alta qualità architettonico-urbanistica e nei quali ogni intervento ha il dovere di conservarne le caratteristiche fondamentali, ma anche zone di espansione urbanizzate negli anni 70-80, contenute all’interno di perimetrazioni necessariamente a scala territoriale, dove le esigenze di conservazione sono veramente a livello molto più soft. Anche zone industriali ed artigianali sono comprese nel vincolo paesistico, e molto probabilmente l’istallazione di un impianto fotovoltaico sulla copertura di un edificio industriale non può deturpare un paesaggio.
Solo per esemplificare, i vincoli che si sovrappongono al territorio ed a ciascuno dei quali corrisponde un interlocutore pubblico ed una procedura (quindi documenti) spesso diversa, possono essere:
Vincoli paesaggistici, Archeologici, Idrogeologici, Storici, Monumentali, oppure derivanti da Parchi Nazionali e Regionali, Riserve Naturali, Zone ZPS, SIC, etc..
La predisposizione di questi documenti, molto spesso, è molto impegnativa e rappresenta un costo tecnico che non aggiunge alcun valore aggiunto al progetto, ma solamente una specie di pedaggio da pagare per poter agire. Ha ragione chi protesta per questo pedaggio (che esiste oggi in numerose attività rappresentando una zavorra sociale), e dovrebbero protestare anche i tecnici che, invece di fare un lavoro progettuale qualificato ed indispensabile per ottenere risultati, svolgono un ruolo di passacarte.
h4{color:#D3612B;}. La documentazione
*Solo per fare un esempio, riportiamo l’elenco dei documenti richiesti da un Comune per l’istallazione di un pannello solare termico familiare in una zona di completamento (fuori dal centro storico) rilevato da una ricerca di RESEDA-Ecoistituto*
*1* DIA con dichiarazione asseverata e disegni dell’impianto
*2* Nulla osta paesaggistico ai sensi dell’art. 146 del Dlgs. 42 del 22.01.2004 da richiedere con apposita istanza previo invio della seguente documentazione:
_a) Elaborato grafico, in triplice copia, comprensive di stralcio di PTP, PRG e catastale con l’individuazione del lotto interessato_
_b) planimetria e profili in scala 1:200 o 1:500 con la sagoma dell’edificio evidenziando i distacchi dai confini e dai fabbricati limitrofi_
_c) planimetrie quotate in scala 1:100_
_d) prospetti e sezioni_
*3* Documentazione fotografica, in duplice copia, dell’oggetto della domanda e del contesto ad esso circostante (le fotografie devono riguardare la totalità dei prospetti);
*4* Relazione tecnica in duplice copia;
*5* Copia della Licenza Edilizia e/o Concessione Edilizia e del grafico ad essa allegato, mediante la quale è stato autorizzato l’immobile oggetto dell’intervento;
*6* Copia del parere paesaggistico e del grafico ad esso allegato, mediante il quale è stato autorizzato l’immobile oggetto dell’intervento;
*7* Titolo di proprietà
*8* “Relazione paesaggistica”, in duplice copia, necessaria per la verifica della compatibilità degli interventi realizzati, i cui contenuti sono definiti dall’Allegato del D.P.C.M. del 12/12/2005 (pubblicato sulla G.U. del 31/01/2005);
*9* Attestazione del versamento, in originale, dei diritti di istruttoria pari a 100,00 euro, da effettuare su c/c n. 51080000 intestato al Comune di _______________, Servizio Tesoreria con Causale “Diritti di istruttoria per Nulla Osta L.R. 59/95”;
*10* Nulla Osta del Parco ______________________ ai sensi della L.R.64/84;
*11* Attestazione del versamento, in originale, pari a 100,00 euro, da effettuare su conto corrente postale n. ___________ intestato al Comune ________________, Servizio di Tesoreria con Causale “Diritti di istruttoria per D.I.A.”.
*12* Attestazione del versamento, in originale, pari a 60,00 euro, da effettuare su conto corrente postale n. 51080000 intestato al Comune ____________, Servizio di Tesoreria con Causale “Diritti di istruttoria per D.I.A.”.
*13* Copia del titolo di proprietà;
*14* Attestazione dell’avvenuto deposito del progetto esecutivo presso la Regione _______ settore OO. E LL.PP. di _________ e Provincia (ex Genio Civile);
*15* Dimostrazione della regolarità urbanistico edilizia dell’immobile sul quale verrà installato l’impianto oggetto della Denuncia d’Inizio Attività.
Naturalmente il privato ha rinunciato.
È assolutamente necessario che, prima a livello nazionale e poi regionale, vengano emanate disposizioni che uniformino i comportamenti autorizzativi, assumendo la importanza del raggiungimento degli obiettivi energetici nazionali ed assicurando la coerenza delle decisioni con quegli obiettivi.
Queste disposizioni necessariamente debbono interloquire con i tecnici delle Soprintendenze, che hanno il dovere di vigilare sul paesaggio e che, probabilmente, conoscono poco i pannelli solari e fotovoltaici.
Purtroppo, nonostante le ultime semplificazioni, questo problema non è vissuto nella sua reale importanza da tutti gli attori del processo, iniziando dai decisori politici per finire agli stessi operatori del settore. Questi, riuniti nel CNES presso il Ministero dell’Ambiente, hanno prodotto due interessanti ed utili documenti sulle prospettive del solare termico e del fotovoltaico: ebbene, nonostante i problemi esistenti, il nodo autorizzativo occupa solo 3 delle oltre 160 pagine complessive!
Non sembra inutile sottolineare che tutto il processo in corso deve essere inserito nel quadro di una vera e propria rivoluzione energetica, che porterà alla democrazia energetica, cioè alla produzione di energia da parte dei cittadini.
Ritengo che, usando al meglio alcune risorse rinnovabili, oggi poco sfruttate, come l’intelligenza ed il buon senso, questa rivoluzione non possa avvenire senza che ci sia un impatto sull’aspetto delle nostre città, sul quale la diffusione di antenne e parabole varie, nonché degli apparati dei condizionatori, hanno inciso negativamente senza alcuna resistenza da parte delle istituzioni. Ora, viste le premesse, io penso che non sia possibile vietare per le fonti rinnovabili impatti sull’ambiente già accettati per questi simboli della nostra società. Anzi, io ritengo che siano maturi i tempi per inserire i pannelli solari termici e fotovoltaici tra questi simboli.
h4{color:#D3612B;}. Un esempio
_Qui di seguito riportiamo, per chi fosse interessato,alcune iniziative adottate nel Lazio_
Lo Sportello Kyoto, struttura di Sviluppo Lazio promossa dall’Assessorato all’Ambiente della Regione, ha dedicato molta attenzione a questo argomento, svolgendo sia lavoro di approfondimento che di elaborazione di proposte, anche a supporto dell’Assessorato, che sono diventate o diventeranno leggi, norme o linee guida.
* Supporto alla elaborazione dell’art. 19 della Finanziaria Regionale (vedi allegato), proposto dalla Cabina Interassessorile per Kyoto, che contiene diverse importanti semplificazioni procedurali;
* Approfondimento delle novità normative introdotte dalla Finanziaria Nazionale e ripercussioni sul quadro normativo regionale;
* Collaborazione e confronto con i diversi assessorati regionali * Interazione con la Direzione Regionale dei Beni Culturali, con la proposta di un gruppo di lavoro Ambiente-Urbanistica-Beni Culturali, per la soluzione dei problemi nelle zone soggette a vincolo paesistico;
* Supporto e collaborazione con gli uffici VIA e Rete Natura 2000 della Direzione Regionale Ambiente e Territorio, per risolvere le criticità delle richieste di autorizzazioni soggette a VIA e VIC;
* Partecipazione al gruppo di lavoro costituito presso la Direzione Regionale Attività della Presidenza per la elaborazione delle Linee Guida Regionali per l’autorizzazione unica di cui al D.lgs 387/03; tali linee guida potrebbero essere proposte alla Giunta nel mese di Aprile;
I risultati raggiunti attraverso le azioni sopra specificate delineano un quadro semplificato che, unitamente alle decisioni che verranno tra breve assunte, tra tutte le Linee guida per l’Autorizzazione unica di cui al D. Lgs 387/03, e agli ultimi provvedimenti adottati dal legislatore nazionale, consentirà una rapida diffusione delle fonti energetiche rinnovabili sul territorio regionale, nel rispetto dell’ambiente e delle sue peculiarità.
Con la Legge finanziaria regionale per l’anno 2008, la Regione Lazio ha definitivamente semplificato e liberalizzato i piccoli impianti solari termici, fino a 30 mq, fotovoltaici, fino a 20 kW posti sopra le coperture degli edifici, ed eolici fino a 5 kW. L’installazione di tali impianti infatti, viene oggi considerata sul territorio regionale come “attività libera” ai sensi della normativa edilizia e pertanto non necessita della DIA, Dichiarazione di Inizio Attività, rivolta al Comune.
Allo stato attuale il sistema delle autorizzazioni per gli impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile è così delineato sulla base della normativa nazionale e regionale:
Le Linee Guida in corso di elaborazione avranno l’obiettivo di semplificare il processo autorizzativo, prevedendo una procedura snella, semplice e chiara nei suoi vari passaggi. Tra le ipotesi della Bozza vi è l’esonero dalla Autorizzazione unica per gli impianti fotovoltaici posti sopra le coperture degli edifici industriali e senza limiti di potenza.
Ciò incoraggerà fortemente la costruzione di tali impianti, già esonerati dalla procedura di Screening via, rivolti sopratutto ad assicurare la copertura dei fabbisogni energetici delle imprese laziali.
_* Per contatti: Roberto Ballarotto, ballarotto@sportellokyotolazio.it_ ; _Domenico Belli, belli@sportellokyotolazio.it_
“www.sportellokyotolazio.it”:https://www.sportellokyotolazio.it