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Energia: Tondo, la regione farà la sua parte fino in fondo

Rigassificatore nel golfo di Trieste, miglioramento delle reti di distribuzione interne, elettrodotti transfrontalieri con Austria e Slovenia, sì al nucleare e partecipazione del Sistema-Italia al raddoppio della centrale slovena di Krsko. Sull’energia si gioca il futuro del Friuli Venezia Giulia, ed è perciò una partita sulla quale la Regione intende “andare avanti, fare la sua parte fino in fondo”.
Lo ha ribadito il presidente Renzo Tondo che, questa sera, è intervenuto nella sede della Confindustria di Trieste al convegno “Energia e sviluppo economico”, presenti fra gli altri il presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, Alessandro Ortis, e il vicepresidente nazionale degli industriali Antonio Costato.
Senza le “merchant line” transfrontaliere e senza il potenziamento della rete di distribuzione interna regionale il sistema “rischia in pochi anni il collasso”, con pesanti conseguenze non solo per le imprese ma anche per le famiglie, ha rilevato il presidente della Regione. “È molto facile – ha detto Tondo – difendere l’esistente, per paura di perdere i voti. Alla fine però si resta fermi, i voti si perdono lo stesso e si perdono anche le opportunità di sviluppo”.
Tondo ha ribadito la sua posizione favorevole sul rigassificatore a Trieste, su cui – ha assicurato – il Governo si appresta a dare il “via libera”. E ha ribadito l’importanza, per il Sistema-Italia, di cogliere l’opportunità del raddoppio della centrale di Krsko, su cui ha avuto modo di parlare con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e con il ministro degli Affari esteri Franco Frattini, trovando appoggio e consenso. Partecipare al raddoppio consentirebbe anche di essere coinvolti, ha osservato Tondo, nella messa in sicurezza dell’impianto.
Il presidente ha voluto anche commentare la recente decisione del Consiglio comunale di Trieste che, nell’esprimere un parere consultivo, si è pronunciato a maggioranza contro il progetto della nuova centrale termoelettrica progettata dal gruppo Lucchini, che dovrebbe sostituire la produzione siderurgica dell’attuale Ferriera di Servola.
“Trieste – ha osservato Tondo – è una città che tende a chiudersi, che si mostra a volte incapace di aprirsi a nuovi orizzonti, che resta isolata anche dal resto della regione. E invece Trieste ha bisogno di qualcuno che pensi in grande, anche a costo di perdere le elezioni pur di vincere la partita dello sviluppo”.
“Anche su questo progetto e sul rigassificatore – ha assicurato il presidente – la Regione andrà avanti, e mi auguro che le istituzioni locali facciano la loro parte, mi auguro che prevalga la linea del sindaco Roberto Dipiazza, che la città non perda queste occasioni di sviluppo”.

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