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Energia: Scajola, si’ a revisione norme su geotermia

”Condivido l’esigenza di rivedere la legislazione in materia di geotermia in coerenza con il processo di liberalizzazione del mercato elettrico e la semplificazione dei procedimenti autorizzativi, e di promuovere anche un aggiornamento normativo che rafforzi lo sviluppo sostenibile del settore, garantendo la massima protezione ambientale”. Queste le parole utilizzate dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, nella sua lettera di risposta a quella che gli aveva inviato il presidente della Regione Toscana Claudio Martini per invitarlo a rivedere la legge (la 896/86) che concede ad Enel la possibilita’ di godere di un monopolio nello sfruttamento delle risorse geotermiche.

La lettera del presidente della Regione faceva seguito alla segnalazione che nel settembre scorso l’Antitrust aveva inviato a Governo e Parlamento, invitandoli a legiferare per consentire la libera concorrenza nel settore. Con la lettera inviata al ministro, il presidente invitava il Governo ad avviare un percorso comune per giungere in tempi rapidi alla modifica della legge 896/86, anche ai fini dell’inserimento di elementi di semplificazione rivolti a favorire la coltivazione geotermica da fluidi a temperatura media.

”Valuto favorevolmente – prosegue il ministro – l’ipotesi di una norma, da inserire nel disegno di legge sullo sviluppo in corso di esame al Senato, che deleghi il Governo, con l’intesa della Conferenza Stato-Regioni, ad emanare uno o piu’ decreti legislativi sulla materia, secondo i principi ed i criteri sopra richiamati e tenendo conto del quadro dei rapporti e delle intese esistenti. Confido, per il buon esito dell’iniziativa, nel raccordo e nella collaborazione che, sul piano politico e tecnico, manterremo con la sua Regione”.

Enel attualmente dispone in Toscana di otto concessioni per lo sfruttamento della geotermia nelle province di Pisa, Siena e Grosseto. Sono 31 le centrali gestite dall’azienda, per una potenza installata di 743 megawatt e una produzione annua di 5.200 gigawattora, pari a quasi il 30% della produzione elettrica regionale.

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