Rinnovabili

Energia Rinnovabile: ad Alessandria si fa

Mentre i prezzi del petrolio e dei prodotti da esso derivati continuano a salire, a livello nazionale, il dibattito sull’energia rischia di esaurirsi in una sterile crociata su Nucleare Sì o Nucleare No. Mentre quello sulle agroenergie sembra non uscire da una visione distorta, che vede l’agroenergia in una concorrenza, necessariamente perdente, con l’agroalimentare.

Ad Alessandria, invece, grazie anche ai forti incentivi predisposti per gli imprenditori nelle ultime due finanziarie (e purtroppo ancora in attesa della firma dei relativi decreti attuativi), si sono avviate importanti iniziative che pongono il nostro territorio nelle posizioni di punta nello sviluppo delle energie alternative a livello nazionale e, in qualche caso, a livello mondiale.

Il Distretto EnergEtica, una Onlus nata nel 2007 per collegare e sostenere queste iniziative, al fine di dare vita ad un vero distretto agroindustriale delle energie rinnovabili, presenta oggi le tecnologie più promettenti per il settore agroenergetico.

Tra queste, il biogas o digestione anaerobica, si connota come una soluzione tecnologica già matura, anche se in costante miglioramento dal punto di vista delle materie prime richieste. Nata come una possibile risposta per l’utilizzo a fini energetici delle deiezioni degli allevamenti di bestiame, si è evoluta oggi in una soluzione per produrre energia con molti sottoprodotti di scarto dell’agricoltura e dell’industria agroalimentare. E con un forte potenziale per lo sfruttamento energetico della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, nota con l’acronimo FORSU. Dunque, tutt’altro che in concorrenza con l’agricoltura destinata all’alimentazione.

Esistono nella nostra provincia già diversi impianti che producono biogas, utilizzato nella cogenerazione elettrica, ossia nella produzione di energia elettrica e di energia termica. Questi impianti, per la struttura delle incentivazioni, tendono a situarsi in una dimensione produttiva di circa 1 megawatt, individuata dalla legge come la linea di demarcazione tra una produzione energetica di piccola dimensione ed una produzione energetica di tipo industriale.

Ma lo sviluppo forse più importante, perché offre uno sfruttamento energetico ottimale sia della componente elettrica che di quella termica, è la produzione di biometano per l’immissione nella rete gas nazionale. Il biogas prodotto dagli impianti di digestione anaerobica è, infatti, composto per il 50% circa da metano, e quindi si presta, dopo una prima filtrazione, ad alimentare direttamente dei generatori elettrici con motori a gas. Per produrre biometano adatto ad essere immesso nella rete nazionale di trasporto, occorre un procedimento di ulteriore “lavaggio” del gas, che lo renda sufficientemente puro e simile al metano di origine estrattiva. Questo processo viene utilizzato da una società genovese, che metterà in rete, proprio ad Alessandria, il biogas prodotto con materiale organico da scarti agricoli e dalla frazione umida proveniente da raccolta differenziata. Una volta in rete, per la virtualità del sistema di distribuzione del gas, gli incentivi predisposti per la produzione elettrica da fonti rinnovabili, potranno essere incassati, sotto forma di Certificati Verdi, per tutta l’energia prodotta con il biometano immesso ad Alessandria, da impianti di cogenerazione in grado di valorizzare tutta l’energia elettrica e tutto il calore con il teleriscaldamento.

Tra le altre importanti forme di energia rinnovabile prodotta nell’alessandrino, non va dimenticata quella fotovoltaica, che vanta importanti realizzazioni nella provincia, con il Villaggio Fotovoltaico di Alessandria, ed i recentemente inaugurati parchi fotovoltaici di Pontecurone e Casalnoceto. Sono inoltre allo studio progetti di copertura fotovoltaica di alcune discariche nel nostro territorio.

Una molto promettente tecnologia in fase di sviluppo, presentata oggi, è infine quella della gassificazione delle biomasse legnose attraverso una nuova generazione di piro-gassificatori, che permettono di trattare tutti quei prodotti organici con basso contenuto di acqua, tipicamente tutte le biomasse di origine forestale. Questa gassificazione a doppio stadio, offre, grazie ad un processo che supera i 1000° C di temperatura, un altissimo rendimento energetico, nella produzione di un gas ad alto potere calorifico, destinato alla cogenerazione elettrica, che lascia un residuo di ceneri stabilizzate estremamente ridotto. Questo processo, messo a punto da un gruppo di lavoro che comprende il Politecnico di Torino e l’IPLA, è stato premiato dalla Regione Piemonte per la sua innovatività.

Questo seminario, organizzato proprio ad Alessandria, con la collaborazione della Provincia, si propone come prototipo di un modello di comunicazione verso le amministrazioni locali, da replicare nelle province del Nord Ovest più rilevanti per le agroenergie.

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