Rinnovabili • Rinnovabili - Inform - Act - Share Background Rinnovabili • Rinnovabili - Inform - Act - Share Background

Energia pulita, buccia dopo buccia

L’azienda numero uno degli States nella lavorazione della cipolla ha trovato il modo per ridare valore ai propri rifiuti, creando un beneficio per l’ambiente non sottovalutabile

(Rinnovabili.it) – La valorizzazione dei rifiuti all’interno della produzione energetica non è una novità ma se ad inseguire l’obiettivo è il più grande grossista di cipolle degli Stati Uniti la faccenda fa subito notizia.
La californiana Gills Onion ha deciso di portare a battesimo un nuovo sistema di recupero energetico per ottenere, a partire dagli oltre 135.000 chili di rifiuti generati dal lavoro quotidiano, 600 kW di elettricità, calore e mangime per animali. L’operazione spiega Steve Gill, co-proprietario di Gills Onion, ha richiesto un investimento di 9,5 milioni dollari che ripagherà se stesso nell’arco di sei anni.
Come funziona il sistema? E’ presto detto: dalla processazione delle cipolle vengono normalmente scartati cime, fondi e bucce che anziché essere indirizzati in discarica – dove libererebbero metano per decomposizione – sono sminuzzati e pressati per operare una prima selezione fra succo e materiale solido. Se quest’ultimo viene venduto come mangime per i bovini, la parte liquida è invece trasformata in biometano tramite digestione anaerobica.
Il gas, a questo punto, può produrre direttamente calore o elettricità grazie all’impiego di celle a combustibile a metanolo. Non si è trattato di un progetto semplice, spiega Gill, la società, infatti, ha dovuto prima privare il gas, attraverso speciali filtraggi, dagli alti contenuti in zolfo che altrimenti avrebbero inesorabilmente rovinato le celle. Gli ingegneri della società stanno ora provvedendo a mettere a punto ulteriori dettagli come il livello di acidità, ma promettono che oltre ad importanti risparmi dal punto di vista energetico e di quelli annessi allo smaltimento di tali rifiuti si darebbe una mano all’ambiente riducendo le emissioni di gas serra fino a un massimo di 30.000 tonnellate l’anno.