Il governo ha promesso maggiore attenzione allo sviluppo del comparto energetico marino britannico riconoscendone le potenzialità. Si prevedono 16mila nuovi posti di lavoro
(Rinnovabili.it) – Il governo britannico, ripetutamente accusato di non fare abbastanza per il settore dell’energia dal moto marino, ha promesso di rivedere i finanziamenti a favore del comparto in riferimento al “Marine Energy Action Plan”:https://www.decc.gov.uk/en/content/cms/what_we_do/uk_supply/energy_mix/renewable/explained/wave_tidal/funding/marine_action_/marine_action_.aspx, documento pubblicato oggi dal Dipartimento Energia e Cambiamenti Climatici per evidenziare il potenziale del settore.
Il rapporto assegna a onde e maree la capacità di contribuire al sistema energetico nazionale, entro il 2020, con una quota di elettricità pari al 20%, riducendo drasticamente le emissioni nocive. Il guadagno in fatto di inquinanti è stato stimato in quantità pari a 70 milioni di tonnellate entro il 2050, con la prospettiva di creare fino a 16mila nuovi posti di lavoro nel settore.
“Sfruttando la potenza dei nostri mari ci aiuteremo a ridurre le emissioni di carbonio, si fornirà energia pulita, verde, sicura e affidabile, si creano posti di lavoro e si forniranno opportunità di esportazione”, ha detto il ministro dell’energia Lord Hunt durante un incontro tenutosi a Strangford Lough, nell’Irlanda del Nord. “Questo piano d’azione definisce la nostra visione di ciò che l’energia marina può fare per il Regno Unito e di che cosa dobbiamo fare per realizzarlo”.
Il piano raccomanda al governo la creazione di un nuovo gruppo per la razionalizzazione dei processi di pianificazione e approvazione dei progetti di energia marina, nonché l’aumento della spesa per lo sviluppo della catena di approvvigionamento energetico dell’industria marina e del comparto dedicato a studiare misure volte alla promozione di maggiori investimenti e imprese dell’energia marina.