Rinnovabili

Energia: in Puglia illustrato Ddl regionale su rinnovabili

“Un’iniziativa legislativa in un settore delicato, cui si legano qualita’ ambientale e sviluppo sostenibile”. Il presidente della commissione sviluppo economico del Consiglio regionale, Dario Stefano, ha cosi’ presentato il disegno di legge in materia all’esame dell’Aula, che regola la produzione di energia da fonti rinnovabili e tutela il territorio dall’inquinamento. “Dopo anni di incertezza – ha rilevato nella relazione che ha preceduto il dibattito sul testo di legge – la Regione Puglia assume un ruolo da protagonista nella politica energetica, puntando al riequilibrio, con norme destinate a governare il proliferare delle iniziative di produzione di energia da fonti rinnovabili e ridurre immissioni inquinanti. Stefano ha osservato che il ddl cerca di garantire l’unificazione della disciplina di settore, per fornire un quadro unitario e semplificato delle norme regionali e dare agli operatori industriali riferimenti certi, conformi al quadro normativo nazionale e comunitario. Sara’ cosi’ possibile alle imprese programmare gli investimenti, riducendo al minimo il rischio di un esito negativo a conclusione di complesse procedure di verifica. “Un primo obiettivo – indicato dal presidente della quarta commissione – e’ recepire la norma di principio contenuta nella legge statale 239/2004: gli accordi di programma, per interventi di programmazione energetica e riequilibrio ambientale. Un ulteriore strumento negoziale a disposizione della Regione, che resta libera di valutare la congruita’ degli accordi e la rispondenza al pubblico interesse”. “In secondo luogo, il ddl si pone l’obiettivo di disciplinare meglio la localizzazione degli impianti di energia elettrica da fonti rinnovabili, per salvaguardare le aree di maggiore pregio paesaggistico e urbanistico, in una sintesi positiva ed avanzata tra lo sviluppo di energia rinnovabile e la tutela del territorio. Per consentire a tutti i Comuni di tutelare il paesaggio agricolo, sono individuate alcune zone da considerare in via generale di ‘particolare pregio’, a vantaggio di Comuni che non abbiano piani urbanistici aggiornati. Dai vincoli sono esclusi gli impianti di piccolissima taglia e quelli destinati all’autoconsumo”. E’ introdotto un vincolo per gli impianti da biomasse in zona agricola, realizzabili solo se integrati in una filiera corta, di cui vengono indicati i connotati. Si migliora l’applicazione della procedura di DIA, avvicinandola ai bisogni delle amministrazioni comunali. Prevista una disciplina transitoria per i progetti presentati prima dell’entrata in vigore della legge. Il presidente Stefano ha sottolineato la parte che “sottopone a verifiche piu’ consistenti le richieste di autorizzazione unica, relativamente ai profili di sostenibilita’ finanziaria delle iniziative, in modo da contrastare il fenomeno del commercio delle autorizzazioni, criticita’ del nostro sistema territoriale”. “Le scelte operate in un ddl aperto al contributo migliorativo di tutti i consiglieri in Aula – ha concluso – cercano di razionalizzare l’attivita’ amministrativa, concentrandola sui progetti effettivamente realizzabili. L’obiettivo ambizioso e’ fare della Puglia la regione all’avanguardia nell’energia da fonti rinnovabili, evitando al tempo stesso che aree anche significative del territorio regionale restino inutilmente vincolate ad iniziative di improbabile, se non impossibile, realizzazione”. Una cinquantina gli emendamenti, proposti quasi esclusivamente dall’opposizione.

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