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Energia e agricoltura, per l’Onu sono sempre più insostenibili

(Rinnovabili.it) – Il rapporto è stato lanciato dall’UNEP in collaborazione con la Commissione europea in attesa della Giornata mondiale dell’ambiente delle Nazioni Unite, prevista, come tutti gli anni, per il 5 giugno. Il documento, intitolato “Environmental Impacts of Consumption and Production: Priority Products and Materials”:https://www.unep.org/Documents.Multilingual/Default.asp?DocumentID=628&ArticleID=6595&l=en&t=long, è il risultato del lavoro di 27 esperti di alto livello che fanno parte del gruppo internazionale per la gestione delle risorse sostenibili. Nelle 149 pagine della relazione vengono indicate le azioni prioritarie per una gestione sostenibile dell’ambiente ed elencate le maggiori problematiche ambientali: i cambiamenti climatici, gli habitat a rischio, lo spreco di azoto e fosforo, il sovrasfruttamento delle risorse ittiche, la tutela delle foreste, le specie invasive, l’acqua non potabile e i servizi igienici, il sistema alimentare ed energetico, l’inquinamento atmosferico. Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità occorre modificare drasticamente gli attuali modelli di produzione e di consumo soprattutto nei settori energetici, che sfruttano i combustibili fossili, ed alimentari, in modo tale da ridurre gli impatti negativi.
Gli esperti parlano di cambiamento a cominciare dal nucleo familiare, attraverso un miglioramento delle abitudini alimentari e l’uso del riscaldamento domestico. Dalla relazione emerge inoltre che dalla produzione agricola deriva un consumo di circa il 70% di acqua dolce e il 38% dello sfruttamento totale del territorio. Mentre dal settore alimentare si produce un buon 19% di gas serra a livello mondiale e il 60% di fosforo e azoto, contribuendo per il 30% all’inquinamento da sostanze tossiche in Europa. Achim Steiner, Sotto-Segretario delle Nazioni Unite generale e direttore esecutivo del programma ambientale dell’ONU (UNEP), ha dichiarato: “Dissociare la crescita economica dal degrado ambientale è la prima sfida che i governi, in un mondo con un numero di abitanti in continua crescita, richiesta dell’aumento dei redditi, richieste sempre maggiori dei consumo e la sfida della riduzione del tasso di povertà, definire le priorità è prudente e ragionevole, al fine ridurre le emissioni di carbonio, rendere ancor più efficiente la Green Economy”.

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