Nel futuro dell’energia autoprodotta spunta un oggetto d’avanguardia tecnologica: un micro-generatore che sfrutta le vibrazioni dell’ambiente per produrre elettricità.
Un gruppo di ingegneri e scienziati inglesi ha sviluppato il prototipo di un generatore di energia cinetica in miniatura che potrebbe alimentare dispositivi elettronici incorporati, quali pacemaker, senza l’impiego di batterie. Il dispositivo, sviluppato nell’ambito del progetto VIBES (Vibration Energy Scavenging) finanziato dall’UE, è un micro-generatore chiamato Mk2, che produce energia elettrica a partire dalle vibrazioni naturali e dai movimenti dell’ambiente circostante. I ricercatori sostengono che il generatore sia 10 volte più efficiente di qualsiasi altro simile in commercio, poiché è in grado di generare 10 volte più energia. “Lo scopo è di riuscire ad alimentare dispositivi senza fili,” dice Steve Beeby, coordinatore del progetto, ingegnere all’Università di Southampton, U.K., “È una fonte di energia parassita”. Secondo Beeby il vantaggio immediato che si trae dall’eliminazione di fili e batterie nei sistemi dei sensori è la possibilità di incorporare tali sensori in punti altrimenti inaccessibili o di difficile controllo. Il dispositivo potrebbe essere inserito nei ponti stradali e ferroviari o nelle strutture spaziali degli aerei, monitorando la solidità delle strutture e la loro resistenza. Il dispositivo, le cui dimensioni sono inferiori al centimetro cubo, ha dimostrato che può generare 46 microwatts quando assorbe vibrazioni di soli 52 hertz. Questo valore è tipico delle vibrazioni che si possono riscontrare in un ambiente industriale, infatti è stato sperimentato per la prima volta per alimentare sensori senza filo che controllano le condizioni all’interno di impianti industriali di produzione, e basterebbe per alimentare un sensore di temperatura o di pressione. Allo stesso modo, alcuni orologi da polso possono essere alimentati dal movimento della mano o dal calore della pelle. “La sfida più grande è riuscire a catturare un alto quantitativo di energia con dispositivi molto piccoli (e che rilevino vibrazioni di bassa intensità)”, sostiene Eric Yeatman, un ingegnere dell’Imperial College di Londra che lavora su dispositivi simili. Il dispositivo di Beeby lavora con quattro piccoli magneti ad alte prestazioni di boro di ferro di neodymium, di dimensioni 1x1x1,5 millimetri, disposti su un’asta centrale (cantiliver) avvolta con un filo di rame dal diametro di soli 12 millesimi di millimetro. In questo modo il filo può essere avvolto con 2300 giri attorno ad una bobina dal diametro di 2,5 millimetri. La squadra di Beeby ha usato il dispositivo per alimentare un piccolo accelerometro senza fili (nell’immagine). E’ il micro-generatore più efficiente mai sviluppato, poiché converte il 30% dell’energia cinetica ambientale in energia elettrica, e potrebbe rendere superfluo l’uso di batterie per alcuni dispositivi a basso consumo di energia. Una versione più grande dello stesso progetto (di dimensioni simili ad una tazzina di caffé) è già stato sperimentato dalla società Perpetuum, che lo ha usato per fornire energia ad alcuni sensori senza fili attaccati alle raffinerie di petrolio. Un altro esempio tangibile dell’utilizzo di questo dispositivo è il suo impiego per alimentare i dispositivi come gli stimolatori cardiaci, i pacemaker, in cui il battito del cuore costituirebbe la fonte di energia, poiché sarebbe abbastanza forte da mantenere costante la vibrazione dei magneti. Il grande rischio in questo caso, come afferma anche Andrew Grace, cardiologo dell’Università di Cambridge e consulente all’Ospedale di Papworth, sarebbe la necessità del cambiamento della batteria del pacemaker.