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Energia dalle onde: le navi si trasformano in centrali galleggianti

Boe legate a braccia meccaniche e mega batterie per lo stoccaggio energetico. Le imbarcazioni del futuro potrebbero sostituire i generatori marini tagliando sui costi del trasporto dell’energia

(Rinnovabili.it) – Gli impianti per lo sfruttamento dell’energia delle onde hanno tra i contro più discussi la necessità di chilometrici cavi sottomarini per portare l’elettricità prodotta sulla terra ferma. Per il ricercatore statunitense Andre Sharon il problema potrebbe essere eliminato all’origine, rimpiazzando i dispositivi marini di oggi con *navi in grado di catturare le correnti* e conservare la loro energia in batterie istallate a bordo. Sharon, direttore del Fraunhofer Center for Manufacturing Innovation, ha presentato il concept alla _Clean Technology 2011 Conference and Expo_ di Boston; l’idea prevede di ancorare a navi lunghe 50 metri grandi boe laterali attraverso braccia meccaniche. Mentre lo scafo durante la navigazione rimane relativamente stabile, le boe verrebbero spostate su e giù dalle onde, azionando lo spostamento meccanico delle braccia che a loro volta innescherebbero un generatore elettrico da 1 MW.

Nel progetto di Sharon, a bordo di queste “centrali galleggianti” sono previste anche batterie con una capacità di 20 MWh. A differenza dei tradizionali dispositivi marini, oltre a rinunciare ai costi connessi all’istallazione dei cavi sottomarini, questo meccanismo risulterebbe anche essere a “prova di tempeste” dal momento che, in caso di maltempo, le navi potrebbero semplicemente rimanere attraccate al porto. Stando ai primi calcoli, il sistema dovrebbe *generare energia elettrica ad un costo di 0,15 dollari per kWh*, una modalità decisamente più economica rispetto ai generatori marini oggi in fase di sperimentazione per i quali si calcola 0,30-0,65 dollari per kWh, e in alcuni casi anche dell’eolico off-shore.

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