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Energetica 09, parola d’ordine: un futuro sostenibile

Si è conclusa ieri la quinta edizione di Energetica “Per un futuro sostenibile” il convegno di Somedia dedicato al tema delle sfide italiane per la produzione di energia pulita e la riduzione delle emissioni.

(Rinnovabili.it) – Una giornata ricca di interventi quella che ieri si è aperta a Roma sotto il tema della sostenibilità. La quinta edizione di Energetica “Per un futuro sostenibile” il convegno di Somedia ha affrontato quattro sessioni, moderate e coordinate dal giornalista Antonio Cianciullo, occasione di confronto, a soli due mesi dall’attesissimo vertice delle nazioni unite di Copenaghen, estremamente importante per i curiosi come per agli addetti ai lavori.
Tra gli intervenuti Angelo Consoli, direttore dell’ufficio Europeo di Jeremy Rifkin-Foundation on Economic Trends (FOET), presente per ripercorrere uno dei pilastri della terza rivoluzione industriale, individuato nel passaggio del mondo dell’edilizia verso una sostenibilità ad ampio spettro con costruzioni che possano non soltanto risparmiare ma anche produrre ed immagazzinare energia.
E sullo stato dell’edilizia italiana e su ciò che si può fare per l’ambiente migliorandone le prestazioni energetiche è intervenuto anche Renato Cremonesi della Cremonesi Consulenze che dal suo intervento ha sottolineato come nel nostro paese solo il 45% dell’energia consumata venga realmente goduta mentre il restante 55% finisca sprecato per l’inefficienza del sistema. Antonella Valmorbida Direttrice dell’ Associazione delle Agenzie per la Democrazia Locale (ALDA) è intervenuta in un fuori programma spiegando come nei paesi dell’est la democrazia passi anche per l’energia, e si debba lavorare per un cambio di visione della sostenibilità.
Rinnovabili sotto i riflettori ed in particolare il tema del finanziamento per le quali ci si domanda quale quota sia ragionevole puntare sulla ricerca e quale sul’industrializzazione di tecnologie ad efficienza già mature. A rispondere Marco Pigni direttore dell’APER: “ Indubbiamente siamo in ritardo per quanto riguarda il finanziamento della ricerca nei settori tendenzialmente dello sviluppo sostenibile non solo e strettamente legati alla produzione di energia elettrica o termica da fonti rinnovabili, ma complessivamente in tutta la filiera della gestione intelligente del consumo energetico del nostro paese. Quell’un percento scarso di investimenti in ricerca e sviluppo italiani, anzi lo 0,3% in realtà quello direttamente investito nelle rinnovabili la dicono lunga sulla percentuale rispetto agli altri paesi […] non si può dare una risposta in percentuale totale a quanta ricerca applicata o a quanta cura e incentivazione allo sviluppo attuale delle fonti rinnovabili attuali occorre complessivamente avere una visione bilanciata di tutto questo”.
“Occorre sicuramente – continua Pigni – aumentare complessivamente la quota di risorse pubblico e private […] e diversificare tra i tre rami, ricerca pura, ricerca applicata e sostegno all’industrializzazione. Io vedrei una semplice proporzione del 33 , 33 e 33 rispetto però ad un ammontare di miliardi di euro di investimento.”
Chude la giornata l’atteso intervento di Daniele Novelli componente della segreteria Tecnica della direzione del Ministero dello Sviluppo Economico incentrato sul recepimento della direttiva fonti rinnovabili e quindi dell’attuazione del pacchetto prima energia. Novelli ha affermato che “Il segnale agli investimenti nel settore è incoraggiante, perché la direttiva e il decreto legislativo di recepimento che arriveranno nel prossimo anno non potranno far altro che rilanciare sul settore, con talune novità la prima sugli obbiettivi vincolanti, la seconda è che per la prima volta questa in direttiva si tratta non soltanto di fonti rinnovabili elettriche, tema pluri discusso e plurilegislato, ma anche di rinnovabili termiche.”
La modifica del quadro pone l’energia termica allo stesso piano ai fini del raggiungimento dell’obbiettivo, delle fonti rinnovabili elettriche, La terza novità è l’obbiettivo che oltre alle fonti rinnovabili elettriche e termiche pone il tema della efficienza energetica,in un obbiettivo che ha in percentuale i consumi. L’obbiettivo è stato calcolato considerando al numeratore la produzione di teravattora da fonti rinnovabili ed al denominatore che rappresenta i consumi ridotti del 20%. (G.C.)

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