Fondi sovrani di nuovo in manovra verso i big player europei. Mentre quello del Quatar sta per entrare nel capitale di Volkswagen, il fondo sovrano cinese Cic (China Investment Corporation), secondo alcuni rumors, sarebbe interessato a rilevare una quota significativa di Enel Green Power e potrebbe mettere le mani anche una quota dal 3% fino a un massimo del 5% della stessa Enel. Indiscrezioni che nel corso della seduta hanno fatto guadagnare al titolo del colosso elettrico anche oltre tre punti percentuali, salvo poi chiudere in flessione dello 0,62%.
Il braccio finanziario del governo di Pechino, forte di una dotazione di 200 miliardi di dollari, grazie alle ingenti riserve valutarie di cui dispone la Cina, era salito alla ribalta delle cronaca economica dello scorso anno durante lo scoppio della crisi americana dei mutui subprime.
Mentre le banche d’affari americane perdevano quote consistenti di capitalizzazione per i forti cali di Borsa, a dicembre, infatti, era entrato in Morgan Stanley, con cinque miliardi di dollari, pari al 10% del capitale. Poco prima si era comprato tre miliardi di quote di Blackstone, il gigantesco fondo di investimento americano la cui quotazione flop è stata uno degli eventi borsistici del 2007.
In Germania, Porsche ha annunciato di essere in trattativa esclusiva con il fondo sovrano Qatar Investment Authority (Qia) in vista di una possibile entrata di quest’ultimo nel capitale azionario. “Non ci sono trattative in corso a parte quella con il Qatar”, ha dichiarato il portavoce della casa di Stoccarda.
Secondo una fonte vicina alla notizia, le controparti vedono due possibilità: o un aumento di capitale di Porsche riservato a Qia, o una vendita a Qia delle opzioni Volkswagen in mano a Porsche. Nel frattempo Porsche, che ha chiesto un prestito pubblico di 1,75 miliardi di euro alla banca pubblica tedesca Kfw, ha spiegato che cercherà altre soluzioni nel caso in cui il prestito non le sia accordato. Non ha precisato, però, quali siano queste alternative.
Il Financial Times ha riferito che Qia potrebbe rilevare fino al 25% di Porsche Se, la holding alla testa del gruppo Porsche, nel quadro di un accordo che implica anche un aumento di capitale sino a 4,5 miliardi di euro.