Rinnovabili

Enel, Mit e New England Research per la geotermia di nuova generazione

Gli EGS (dall’inglese Enhanced Geothermal Systems) sono sistemi geotermici che implicano la possibilità di sfruttare giacimenti con modalità “artificiali”, vale a dire attraverso cave esistenti nel sottosuolo a temperature elevate ma privi del meccanismo geologico naturale “pioggia-permeabilità-vapore” affiorante. Al fine di compiere ulteriori passi avanti con questa tecnologia il Dipartimento per l’Energia degli Stati Uniti ha assegnato un contributo finanziario di 1.019.769 dollari a Enel North America e ai suoi partner, il Massachusetts Institute of Technology e il New England Research. Il fondo finanzierà l’applicazione di nuove tecniche geofisiche per la caratterizzazione dei bacini di riserva e delle fratture dei terreni ai progetti di Enel in Nord America, principalmente nel campo geotermico di Fort Cove–Sulphurdale nello stato dell’Utah, al fine di scoprire nuove risorse geotermiche. Annunciando lo stanziamento, il dirigente della divisione Energie Rinnovabili del Dipartimento per l’Energia, Steve Chalk, ha commentato: “Siamo orgogliosi di espandere le nostre partnership tra pubblico e privato: è un’ottima prova della crescita dell’interesse e delle opportunità nel campo della ricerca e dello sviluppo di progetti nella geotermia.” Studi recenti stimano un potenziale di 30.000 MW in 13 Stati, inclusi gli stati dove Enel North America è presente: lo Utah, il Nevada e la California. Che andrebbe ad aggiungersi ai 2.500 MW già esistenti. “E’ una grande soddisfazione per noi, – ha commentato Toni Volpe, a.d. e Presidente di Enel North America, – essere stati selezionati dal Dipartimento per l’Energia per condurre queste importanti ricerche che miglioreranno le conoscenze e le capacità su questa forma di energia sostenibile, nella quale Enel può vantare un’esperienza secolare”.

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