Enel ha firmato oggi in Cina un accordo di collaborazione per l’applicazione di tecnologie di cattura e sequestro di C02 (clean coal tecnologies). L’intesa, sottoscritta dal viceministro per la Scienza e tecnologia della Repubblica Popolare cinese, Cao Jianlin, dal direttore generale del ministero dell’Ambiente italiano, Corrado Clini, e dal direttore della divisione Ingegneria e innovazione di Enel, Livio Vido, fa seguito al memorandum of understanding firmato a Pechino a maggio del 2008. Obiettivo dell’accordo è lo sviluppo di uno studio di fattibilità finalizzata alla realizzazione, in una centrale a carbone cinese, di un impianto per la cattura della CO2 prodotta e la sua iniezione in un giacimento petrolifero, consentendo così di aumentarne anche la produzione di greggio. “Si rafforza oggi – ha commentato Vido – la collaborazione tra Enel e le istituzioni cinesi avviata con successo sin dal 2004. Enel mette al servizio di un grande Paese come la Cina capacità tecnologiche di eccellenza”. La cooperazione Italia-Cina favorirà il confronto tra i ricercatori dei due Paesi impegnati nello sviluppo di nuove tecnologie per ottenere la riduzione delle emissioni di CO2 prodotte dalle centrali termoelettriche. Enel, prosegue una nota, metterà a disposizione dei partner cinesi l’esperienza accumulata nella progettazione e realizzazione di un impianto pilota che, a partire dal 2010, consentirà di testare alla Centrale Federico II di Brindisi le nuove tecnologie di cattura della CO2.