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Emissioni navali e piogge acide: esiste una relazione

Secondo alcuni scienziati norvegesi l’inquinamento generato dalle navi avrebbe effetti distruttivi sull’ambiente, fino a rendersi responsabile di oltre il 25% dell'ozono a livello dei terreni costieri

(Rinnovabili.it) – Sostenibilità navale cercasi: un nuovo allarme giunge dalla comunità scientifica sull’inquinamento prodotto dalle trasporto marittimo, allarme non legato agli scarichi accidentali, bensì alle emissioni rilasciate dalla combustione del carburante. A quanto riporta la ricerca condotta da un team di scienziati del Centro per la ricerca internazionale sul clima e l’ambiente presso l’Università di Oslo, gli inquinanti rilasciati dalle imbarcazioni aumenterebbero le piogge acide a livello della costa, influendo anche sulla percentuale di ozono presente nel suolo in una serie di aree costiere. Per ottenere i risultati i ricercatori hanno elaborato le informazioni (es. rotte percorse, carburante, categoria di appartenenza, ecc..) della flotta mercantile mondiale nel 2004 valutando la porzione di emissioni che secondo loro sarebbero state generate nelle aree portuali piuttosto che in mare aperto. Essendo il diesel ricco in zolfo il carburante maggiormente impiegato, le emissioni di conseguenza sono risultate ricche in biossido di zolfo oltre alla presenza dei vari ossidi di nitrogeno (NOx), molecole che reagendo con l’umidità dell’aria producono pioggia acida. Il team ha pertanto calcolato che, su scala globale, il trasporto marittimo è responsabile di oltre il 10% delle piogge acide dovute alle emissioni di NOx e circa il 5% di quelle dovute al biossido di zolfo, rendendosi inoltre colpevole anche del 5-15% di ozono presente a livello del suolo in alcune parti dell’Europa occidentale.