La decisione adottata dalla Commissione europea riforma il mercato europeo del carbonio, con il sostegno degli Stati e del Parlamento
(Rinnovabili.it) – In che modo saranno assegnate le quote libere di emissione agli impianti industriali a partire dal 2013? Lo ha stabilito oggi la Commissione europea: nonostante la vendita all’asta rimarrà il criterio principale per l’assegnazione delle quote, fino al 2020 l’industria potrà usufruire di una parte di quote libere e ridurre, così, i costi legati all’installazione, soprattutto in quei settori esposti a una forte concorrenza in Paesi extra europei.
Come previsto dalla Direttiva EU sullo scambio di emissioni, i parametri per l’assegnazione delle quote sono nella maggior parte dei casi basati sul rendimento medio del 10% delle installazioni più efficienti di un determinato settore. Per determinare il numero di quote libere di cui un impianto potrà beneficiare, tali parametri, espressi in tonnellate di anidride carbonica, saranno moltiplicati per i dati storici di produzione dell’impianto stesso. Un trattamento particolare è stato riservato a quelle industrie che operano in Paesi Terzi non soggetti a restrizioni sulle emissioni di carbonio.
Gli Stati membri, dunque, sono invitati a raccogliere i dati territoriali dei vari impianti e a inviarli entro il 30 settembre 2011 alla Commissione, che li verificherà prima della ripartizione finale delle quote. In questo compito saranno supportati dal Directorate-General for Climate Action, che garantirà l’armonizzazione delle norme di assegnazione tra i vari Stati Membri con una serie di documenti guida.