Nel settore energetico emergono nuovi ostacoli allo sviluppo delle imprese: la mancanza di talenti, la necessità di tecnologie innovative impediscono di rispondere con efficacia alle nuove sfide energetiche
Safe (Sostenibilità Ambientale Fonti Energetiche) nella Cerimonia di Chiusura della IX Edizione del Master in Gestione delle Risorse Energetiche, svoltasi oggi a Roma, ha affrontato i molti nodi e criticità che le imprese sono chiamate ad affrontare in un mercato globale.
Raffaele Chiulli, Presidente Safe, ripercorrendo la “Metafora del Sole” di Platone, ha precisato come “l’attuale crisi del mondo finanziario internazionale abbia messo in luce la necessità di un profondo ripensamento dei fondamenti del business ed il bisogno di creare una cultura che tenga conto non solo degli indicatori economico-finanziari ma anche degli interessi della collettività”. Ha sottolineato inoltre come “la formazione di veri talenti e l’investimento in nuove tecnologie potranno costituire i principali motori del cambiamento”.
In questo contesto il Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente, Corrado Clini, ha messo in luce come una nuova stima dell’Unione Europea innalzi dall’1% al 2% del PIL gli investimenti necessari per la riduzione della dipendenza energetica, sottolineando, inoltre, che l’attuale situazione finanziaria potrebbe generare due distinti scenari: la sfiducia verso il sistema finanziario, rischia di tradursi in una riduzione degli investimenti che presentano un profilo di rischio maggiore come nel settore delle energie rinnovabili; all’opposto la crisi potrebbe generare, invece, un aumento del costo delle materie prime, incentivando quindi la ricerca di nuove soluzioni tecnologiche.
“E’ quindi fondamentale dirigere intelligentemente gli investimenti verso le nuove tecnologie per riuscire a fronteggiare l’esponente crescita della domanda energetica globale. Precisa infine Clini che “senza l’individuazione di una strada comune, che coinvolga anche gli Stati Uniti ed i Paesi in via di sviluppo, qualsiasi tentativo risulterà vano”.
Tre punti critici, secondo Tom Delare, il Ministro per gli Affari Economici dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, su cui dover investire per affrontare con successo una sfida di questa dimensione: la scelta di tecnologie che consentano di ridurre le emissioni di carbonio, mantenendo la crescita economica; la necessità di finanziamenti a supporto della ricerca sulle New Energy Technologies e la disponibilità di figure professionali specializzate in grado di spostare la tecnologia dal laboratorio al mercato”
A conferma dell’importanza di quest’ultimo punto, Gabriele Ghini (Partner Heidrick & Struggles) nel presentare la ricerca “The war for talent moves to alternative and renewable energy“, svolta in collaborazione con Safe, ha ichiarato: “La rapida crescita degli investimenti finanziari nel settore delle energie rinnovabili abbia reso critica la ricerca di talenti nelle posizioni chiave delle imprese. Il 96% delle aziende – sostiene ancora Ghini – incontra grandi difficoltà nel recruiting di figure professionali specializzate”.
“Un Talento – precisa Adriano Piglia, Direttore Centro Studi Safe – non accompagnato da una robusta dose di etica professionale può addirittura diventare controproducente. Alle aziende non servono dei talenti quando sono dissociati da comportamenti socialmente ed eticamente responsabili”.
Eppure come per i giacimenti di petrolio e gas il talento si può “coltivare”. E’ con questo obiettivo che Safe propone per il decimo anno il Master in Gestione delle Risorse Energetiche, nell’ambizione di essere parte sempre più attiva nella diffusione e nella efficace comunicazione di una “cultura dell’energia”, perché l’informazione passa inevitabilmente attraverso la formazione di risorse professionali e di competenze in grado di confrontarsi con il mutevole e sfidante scenario energetico italiano.