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Eliocultura: etanolo che viene dalla bioingegneria

Il processo Helioculture ™ tecnology prevede la conversione di gas inquinanti in combustibile ecosostenibile utilizzando organismi fotosintetici altamente ingegnerizzati.

Un nuovo obiettivo della bioingegneria: un processo che, secondo il suo sviluppatore, cattura la luce del sole per convertire l’anidride carbonica direttamente in energia liquida è stato lanciato oggi da Joule Biotecnologie.
Il processo (Helioculture™ tecnology) è promosso dalla società che ha sviluppato un sistema flessibile in grado di produrre più di 20.000 galloni di etanolo o idrocarburi per ettaro all’anno. Il fine è quello di ottenere una conversione diretta di inquinanti in combustibile ecosostenibile che non richieda l’utilizzo di terreni agricoli o acqua dolce.
“Non vi è alcun dubbio sul fatto che i combustibili rinnovabili sono di vitale importanza, sia per motivi economici che ambientali. E nonostante molti nuovi approcci siano stati sperimentati, nessuno è stato in grado di azzerare gli ostacoli causati da elevati costi di produzione, oneri ambientali e mancanza di una scala reale” ha detto Bill Sims, presidente e direttore esecutivo di Joule Biotecnologie, e continua affermando:
“Joule è stato creato al fine ultimo di eliminare tali ostacoli con la migliore combinazione tra biotecnologia, ingegneria, flessibilità e prezzo per rendere il combustibile rinnovabile una realtà. Tutto ciò nel rispetto dell’ambiente e riducendo le emissioni globali di CO2”.
La società spiega che il processo Eliocultura sfrutta organismi fotosintetici altamente ingegnerizzati per catalizzare la conversione di luce solare e CO2 in combustibili utilizzabili per il trasporto e prodotti chimici. Il sistema flessibile SolarConverter™ facilita l’intero processo – dalla cattura della luce solare alla conversione e separazione del prodotto ultimo – con un impiego di risorse minimo e attraverso operazioni disinquinanti. Ciò rappresenta un vantaggio significativo nel campo dei biocombustibili derivati da biomassa, comprese le più recenti forme a base di alghe e cellulosa, che presentano diverse problematiche quali il costo di produzione della biomassa, i numerosi stadi del processo di produzione e l’elevato coefficiente di rischio.
Noubar Afeyan, fondatore e presidente di Joule Biotecnologie afferma che “Oggi i principali scienziati e ingegneri sono stati chiamati a risolvere una delle maggiori sfide del nostro tempo: come trasformare promettenti teorie in soluzioni reali, in passi decisivi verso l’indipendenza energetica”.
Il presidente sottolinea che “Joule sta creando una novità assoluta che unisce il meglio dell’energia solare e dei biocarburanti eliminando, contemporaneamente, i rispettivi punti deboli. Il risultato è un sistema che può funzionare su grande scala ed offre una conversione efficiente e lo stoccaggio di energia solare senza l’utilizzo di prodotti agricoli o fossili come materie prime”.
La societa afferma che l’energia liquida SolarFuel della Joule va incontro alle specifiche odierne dei carburanti e delle infrastrutture, e si prevede di raggiungere una produzione estesa con un costo energetico equivalente inferiore a 50 $ al barile.
Il primo prodotto offerto dalla società, il combustibile SolarEthanol ™, sarà pronto per lo sviluppo su scala commerciale nel 2010.