(Rinnovabili.it) – Secondo le stime calcolate da un rapporto Usa dell’EIA (Energy Information Administration) intitolato *International Energy Outlook 2010* le emissioni globali di diossido di carbonio cresceranno del 43% entro il 2035 qualora gli attuali standard di consumo non vengano modificati e nel caso in cui non siano applicate restrizioni a livello globale.
L’aumento delle emissioni sarà determinato per il 49 per cento dal crescente consumo di energia a livello mondiale calcolata sullo stesso periodo, mentre lo sviluppo dell’Asia rappresenterà il 35 per cento dell’aumento. “Per le emissioni di anidride carbonica connesse alla generazione di energia si prevede un innalzamento da 30 miliardi di tonnellate stimate nel 2007 a 42 miliardi di tonnellate nel 2035 sulla base delle leggi e delle politiche attuali” si legge nella relazione: “Senza cambiamenti politici che potrebbero limitarne l’uso, i carburanti fossili forniranno quasi l’80 per cento del consumo mondiale di energia nel 2035”.
Il rapporto prevede inoltre, che le rinnovabili una quota maggiore all’interno del consumo energetico totale; nonostante ciò il petrolio rimarrà la maggiore fonte utilizzata per la generazione di energia con un aumento nel consumo di carbone del 56% causato dalla Cina e dall’India per l’85% del totale mentre di pari passo andrà aumento del 44% nel consumo di gas naturale supportato da un aumento notevole della generazione di energia dall’atomo (+74%).
La relazione sottolinea la crescente necessità di implementare tecnologie low-carbon produzione di energia nelle economie emergenti
“Con una forte crescita economica e con la protratta forte dipendenza dai combustibili fossili prevista per la maggior parte delle economie che non fanno parte dell’OCSE sotto le politiche attuali, la maggior parte dell’aumento delle emissioni di anidride carbonica previsto si verifica tra le nazioni in via di sviluppo fuori dall’OCSE. Nel 2007, le emissioni delle nazioni in via di sviluppo hanno superato le emissioni dell’OCSE del 17 per cento, nel 2035, si prevede che saranno il doppio di emissioni dell’OCSE” ha riferito Gruenspecht, co-relatore del rapporto.