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Efficienza energetica, come miele per gli investitori

(Rinnovabili.it) – Strano a dirsi ma proprio due Paesi come India e Cina, in piena fase di sviluppo e quindi con la quinta ingranata sulle risorse necessarie alla loro crescita, risultano essere tra le nazioni più attente ad una gestione efficiente dell’energia. A rivelarlo _l’Indicatore di Efficienza Energetica_ (EEI- Energy Efficiency Indicator) di Johnson Controls che tiene sotto controllo gli investimenti nel comparto. Investimenti rimasti alti, nel periodo monitorato, a dispetto della profonda crisi economica.
L’indagine ha riguardato gli ultimi 12 mesi di oltre 2.800 Dirigenti e Energy Manager di tutto il mondo, rivelando come oltre la metà del campione (56%) abbia mantenuto invariati o addirittura abbia aumentato gli investimenti in efficienza energetica. Primi fra tutti i cinesi (58%), quindi statunitensi (46%), europei (45 %) e indiani (40%).
Ha spiegato Clay Nesler, Vice President, Global Energy and Sustainability, Johnson Controls: “Nonostante il periodo di recessione, i decision maker si sono proposti di raggiungere nel 2010 un elevato livello di efficienza energetica in particolare in India e Cina”. Qui in particolare un’attenta gestione energetica è considerata un fattore prioritario per, rispettivamente, l’85% e l’80%. Ma perché intraprendere la strada dell’efficienza energetica? Innanzitutto per la riduzione dei costi, determinante per il 97% degli intervistati, seguita quindi dalla motivazione climatica; la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra convince il 74% del campione ad eccezione del Nord America, dove è invece la promozione dell’immagine pubblica e i vantaggi derivanti dagli incentivi governativi ad avere la meglio.
“Contrariamente a ciò che avviene in altre aree geografiche, in Europa la legislazione vigente è stato uno dei tre fattori determinanti. Riteniamo che l’Europa sia all’avanguardia nell’applicazione di norme relative all’ambente e all’efficienza energetica se paragonata ad altri continenti dove la prospettiva di leggi di regolamentazione rimane incerta” ha detto Nesler.

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