A meno di tre mesi dalla scadenza del regime che prevede la detrazione fiscale del 55% per chi effettua interventi di riqualificazione energetica per gli edifici, associazioni e cittadini chiedono al governo una proroga degli incentivi. Un appello che ora viaggia anche sul web
(Rinnovabili.it) – Non solo associazioni e privati cittadini, ma anche il mondo dei blogger si mobilita per chiedere al Governo una proroga, oltre la “scadenza naturale” stabilita il 31 dicembre 2010, del regime di incentivazione fiscale pari al 55% per chi effettua interventi di riqualificazione ed efficienza energetica degli edifici. Meno di tre mesi per poter capire se l’Esecutivo, così come si augurano in tanti, confermerà le detrazioni anche per il 2011. E se già qualche settimana fa era arrivato l’ “appello”:https://www.rinnovabili.it/efficienza-energetica-renael-chiede-al-governo-proroga-degli-incentivi595760 del presidente della Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali, Michele Macaluso, e gli avevano fatto eco i numerosi richiami di alcune associazioni di categoria, ora anche il mondo del web ha lanciato una sottoscrizione on line creando un portale dedicato “cinquantacinquepercento.it”:https://www.cinquantacinquepercento.it/2010/10/12/in-55-per-le-detrazioni-del-55/. Una richiesta che sta viaggiando veloce sulla rete e che già conta l’adesione di una cinquantina di blogger e di circa 350 cittadini. A sostenere la necessità di una proroga sono state, però, soprattutto aziende e imprese specializzate che, grazie a questa misura, hanno potuto affrontare il mercato, dopo la flessione dovuta alla crisi finanziaria, con maggiore tranquillità.
Proprio nelle settimane scorse, infatti, Uncsaal, l’Unione Nazionale Costruttori Serramenti Alluminio Acciaio e Leghe, ha pubblicato “un rapporto”:https://www.uncsaal.it/option,com_docman/task,doc_view/gid,225.html sui possibili scenari futuri per il mercato dei serramenti in caso di conferma o di abolizione delle detrazioni. Secondo il report, se il governo non dovesse stabilire una proroga al sistema di incentivazione fiscale, *l’intero comparto italiano dei serramenti si potrebbe ridimensionare di circa un miliardo di euro* (350.000.000 solo riguardo il settore metallico), determinando la chiusura di centinaia di aziende e la perdita di migliaia di posti di lavoro.
Per scongiurare questa ipotesi, che destabilizzerebbe ulteriormente non solo questo ma quasi tutti i comparti che offrono sul mercato componenti per l’efficientamento energetico degli edifici, qualche spiraglio di apertura in seno all’esecutivo era stato aperto qualche giorno fa dal sottosegretario all’Economia e Finanze, Luigi Casero, nel corso del suo intervento _Il Governo e gli strumenti a disposizione delle imprese per superare la crisi,_ che si è svolto lo scorso 2 ottobre all’Assemblea Generale di Uncsaal. “Esiste la possibilità di lavorare sulla proroga del 55% che ha dato diversi benefici al settore – aveva sottolineato in quell’occasione Casero – Cercheremo di reintrodurla nell’ambito della salvaguardia complessiva del debito pubblico. Dal punto di vista del recupero di gettito è servita un po’ di più di altri benefici fiscali”. Ma il sottosegretario aveva anche sottolineato come “le associazioni del settore dell’edilizia devono essere consapevoli che alcuni incentivi non fiscali, quelli a pioggia e sull’occupazione in alcune parti del Paese e in alcuni settori, si sono rivelati inutili o hanno creato delle truffe. Confindustria da questo punto di vista deve prendere una posizione chiara e rinunciare ad alcuni incentivi a pioggia, per cercare di destinare quei fondi a riduzioni fiscali mirate in alcuni settori che possono portare allo sviluppo dei settori e dell’Italia”.
La posizione di Casero, quindi, ha fatto ben sperare associazioni e cittadini in un’azione concreta del governo nel varare un nuovo piano o quantomeno nel prorogare quello esistente. Proprio per questo la stessa Uncsaal ha inviato ai membri delle Commissioni 5^ Bilancio, 6^ Finanze e Tesoro, 13^ Territorio Ambiente e Beni Ambientali del Senato e ai membri delle Commissioni V Bilancio Tesoro e Programmazione, VI Finanze, VIII Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, l’analisi sull’impatto dell’abolizione del 55% sul comparto italiano dei serramenti, elaborata dall’Ufficio Studi Economici Uncsaal in collaborazione con l’Università della Svizzera Italiana. Nella lettera alle Commissioni Parlamentari Uncsaal ha sottolineato come le imprese italiane della filiera dei serramenti stiano vivendo questo momento con grande apprensione e che lo sgravio del 55% sugli interventi per l’efficienza energetica non solo ha già fatto risparmiare energia ed emissioni, ma ha mostrato una convenienza anche sul piano economico. In 4 anni, secondo l’Unione Nazionale Costruttori Serramenti Alluminio Acciaio e Leghe, il ritorno per il sistema paese di questa misura è stato di quasi 4 miliardi di euro superiore alla cifra spesa, ovvero non incamerata, dallo Stato.