Ora la Regione Molise ha la sua PRAES, vale a dire la Programmazione Regionale di Azioni per l’Educazione alla Sostenibilità. Il relativo documento – che è stato approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore all’Ambiente, Salvatore Muccilli – racchiude in sé i principi per la promozione e diffusione della sostenibilità ambientale e l’insieme delle attività da porre in essere per favorire lo sviluppo nel Molise della Rete regionale INFEA (Informazione Formazione Educazione Ambientale), come previsto dagli impegni assunti nella Conferenza Permanente Stato, Regioni e Province Autonome.
“Oggi – spiega L’Assessore Muccilli – la natura, la biodiversità, il paesaggio acquistano valenza educativa, in quanto consentono di veicolare concetti fondamentali propri dell’educazione alla sostenibilità. Esprimono intrinsecamente la complessità della vita e dei suoi valori che non sono solo biologici e genetici ma, per quanto riguarda la specie umana, anche etici, sociali, culturali, economici ed estetici. Infatti, la coesione sociale, il senso di identità, di appartenenza alle comunità umane, il diritto al cibo, alla salute, all’istruzione, ad un lavoro, ma anche la ricchezza delle diversità culturali, dei linguaggi, dei valori sono in diretto rapporto con la diversità biologica e con l’equilibrio degli ecosistemi.
L’educazione alla sostenibilità, o meglio allo sviluppo sostenibile, assume quindi un significato interdisciplinare, coinvolgendo ogni disciplina in una sorta di aggiornamento continuo che non può che tradursi in un sistema di educazione permanente. Gli enti, le associazioni culturali, le realtà del volontariato, le agenzie regionali di protezione ambientale e la scuola devono concorrere, con competenze diverse, a questa educazione permanente e diffusa sul territorio. Tutti i cittadini devono concorrere ad uno sviluppo sostenibile economico-sociale ed equilibrato”.
“Di conseguenza, – chiarisce l’Assessore – la Pubblica Amministrazione, nel nostro caso la Regione Molise, nel rispetto delle singole specificità e competenze, deve svolgere un ruolo d’integrazione tra le politiche di settore e le proposte/progettualità che provengono dal territorio, inserendo le stesse in un quadro programmatico dove qualità, innovazione e cooperazione rappresentino le linee direttrici prioritarie, puntando a superare la frammentazione, la parzialità e la disorganicità delle iniziative e mirando a migliorare la connessione e la reciprocità delle esperienze/competenze, quale patrimonio insostituibile dal quale attingere e sul quale rafforzare la crescita culturale della sostenibilità”.