Rinnovabili

Edilizia, procedure semplificate e bonus volumetrici per il risparmio energetico

L’assessore Mauro Gilmozzi ha presentato oggi alla Giunta provinciale uno schema di disegno di legge che introduce norme di semplificazione urbanistica, di incentivazione dell’edilizia sostenibile e di riqualificazione architettonica. Il progetto normativo affronta tre temi fondamentali: la semplificazione delle procedure urbanistiche ed edilizie, il riconoscimento di premi (“bonus volumetrici”) in presenza di elevate prestazioni energetiche degli edifici, una misura straordinaria di rilancio della riqualificazione architettonica dei vecchi edifici.

*Semplificazione delle procedure*
L’elemento qualificante riguarda il diritto del cittadino. Trascorsi inutilmente 60 giorni dalla richiesta di concessione edilizia, l’interessato potrà diffidare l’amministrazione comunale a rilasciare la concessione entro 20 giorni e, scaduti senza esito anche questi, iniziare i lavori grazie alla norma del silenzio-assenso.
Inolte, in presenza di una domanda di concessione edilizia accompagnata dalla relazione tecnica del progettista (sostituiva delle valutazioni istruttorie dell’Ufficio tecnico comunale) i termini per l’acquisizione della concessione sono dimezzati, da 60 a 30 giorni. I termini possono essere interrotti una sola volta e per pratiche di particolare complessità incrementati a 90 giorni.
Altra semplificazione importante è la definizione da parte della Giunta provinciale di una modulistica uniforme per tutto il territorio provinciale per la presentazione delle domande di concessione edilizia o di denuncia di inizio attività (DIA). In tale modulistica saranno precisati tutti gli atti e i documenti da presentare all’atto della domanda e rispettivamente del rilascio del titolo edilizio richiesto, nonchè delle ulteriori fasi fino alla fine lavori.
Il disegno di legge della Giunta incrementa le tipologie di opere per le quali non serve presentare domanda di concessione o DIA. Fra queste le opere di manutenzione straordinaria, l’eliminazione di barriere architettoniche, le pavimentazioni e le finiture esterne di arredo degli edifici quali gazebo, casette da giardino e barbecue.
Fra le novità spicca anche la nuova disciplina sull’autocertificazione per l’agibilità degli edifici.

*I bonus volumetrici*
Uno degli elementi strutturali introdotti dalla proposta di legge della Giunta riguarda l’accelerazione della attuazione delle norme in materia di incentivazione dell’edilizia sostenibile previste dalla legge urbanistica provinciale 1/2008, mettendo in capo alla Giunta provinciale la definizione degli standard minimi di incentivazione volumetrica e conseguentemente delle deroghe ai parametri edilizi contenuti in piani regolatori, regolamenti o altre norme di carattere amministrativo.
In particolare viene modificata l’impostazione dell’attuale articolo 86, prevedendo che la Giunta provinciale, sentito il Consiglio delle Autonomie locali, definisca indici edilizi e “bonus” volumetrici o scomputi dei contributi di concessione per la realizzazione di interventi che garantiscano il raggiungimento delle prestazioni previste dal nuovo regolamento in materia di certificazioni energetiche.
In primo luogo saranno scontati dalla determinazione dei volumi gli ingombri che derivano dall’esecuzione di opere per il risparmio energetico (cappotti, solai, rivestimenti, ecc…). Tali scomputi saranno immediatamente applicabili ad avvenuta approvazione della nuova legge. Per gli edifici che presentano livelli di prestazioni energetiche più elevate di quelle obbligatorie (oltre la classe B), sarà riconosciuto un incremento volumetrico in misura proporzionale al livello di prestazione energetica dell’edificio, entro un tetto massimo che sarà stabilito dalla Giunta provinciale.
In alternativa all’incremento volumetrico, l’interessato potrà chiedere un corrispondente sconto sui contributi di concessione.

*La riqualificazione architettonica*
Il progetto di legge oggi esaminato dalla Giunta prevede una misura straordinaria per il solo anno 2010 di agevolazione per la riqualificazione architettonica degli edifici esistenti. Per gli edifici residenziali di almeno 15 anni, che non ricadono negli insediamenti storici o fra i beni ambientali e/o culturali, sono consentiti interventi di sostituzione edilizia e di demolizione e ricostruzione, riconoscendo un incremento della volumetria esistente nella misura del 15 per cento. Tale aumento si somma all’incremento volumetrico ottenibile con gli interventi in materia di risparmio energetico sopra citati.
Un ulteriore beneficio volumetrico del 10 per cento viene attribuito qualora l’intervento di riqualificazione architettonica assicuri l’assegnazione di alloggi in affitto a canone moderato.
La norma realizza concretamente un bando in base al quale entro 6 mesi dall’entrata in vigore della nuova legge, i soggetti interessati presentano agli uffici territoriali del Servizio Urbanistica la domanda di intervento. Gli sportelli territoriali trasmetteranno copia del progetto al Comune interessato e al Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio della Provincia, i quali dovranno pronunciarsi entro i successivi 2 mesi, previa pubblicità all’albo comunale. Il Comune renderà un parere vincolante sotto il profilo urbanistico, il Servizio provinciale si esprimerà dal lato architettonico, anche rilasciando l’autorizzazione paesaggistica. In sequenza la Giunta provinciale approverà l’elenco dei progetti esaminati da Comuni e Servizio, riconoscendo, conseguentemente, tutte le agevolazioni sopra descritte, posto che la delibera ha effetto di variante urbanistica. La norma prevede anche misure di messa in mora dell’amministrazione comunale in caso di inerzia.
Per i progetti che rientrano nella procedura straordinaria di riqualificazione architettonica è previsto il dimezzamento, da 60 a 30 giorni, dei termini per l’ottenimento della concessione edilizia, secondo le nuove modalità di cui sopra.
Il disegno di legge contiene, infine una serie di ulteriori disposizioni in materia di urbanistica, quali ad esempio la ricalibratura delle commissioni edilizie comunali, la previsione di piani attuativi a fini generali, la semplificazione della disciplina in materia di vigilanza urbanistica ed edilizia
p

Exit mobile version