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Ediliza green per Abu Dhabi, nuovo paradiso rinnovabile

(Rinnovabili.it) – E’ una delle città più ricche al mondo grazie all’enorme patrimonio petrolifero che possiede, ma non c’è dubbio che Abu Dhabi, nel cuore degli Emirati Arabi, stia diventando a tutti gli effetti una green town. Prima è arrivato l’annuncio della costruzione di “Masdar City”:https://www.rinnovabili.it/il-suggestivo-battesimo-di-masdar-city-700429 la ‘città nella città’, a zero emissioni di carbonio e in grado di produrre, grazie a impianti fotovoltaici, termici, ad alta concentrazione o eolici, più energia di quella che consuma. Ora la cittadina del golfo arabico rilancia e punta a realizzare una rivoluzione dal basso per i suoi edifici grazie all’ approvazione di un codice per la costruzione di nuovi immobili a basso impatto ambientale. Ieri, infatti, il Dipartimento degli affari Municipali, DMA, durante il _Green Building Summit,_ ha annunciato l’approvazione di un regolamento edilizio che punta a fare della cittadina araba un vero modello mondiale di sviluppo urbano sostenibile.

Durante il summit sono stati numerosi gli interventi di professionisti ed esperti del settore che hanno discusso sulle “best practices” a livello mondiale da poter applicare alla realtà locale. Lo stesso Rashid Al Hajeri, capo del DMA, ha sottolineato come il Dipartimento degli affari municipali “stia gettando le basi per un futuro realmente sostenibile. Offrendo alla comunità un ambiente efficiente stiamo supportando le dinamiche di sviluppo futuro dell’intera nazione”.
Nel suo intervento il direttore esecutivo del DMA, Abdullah Ghareeb Al Baloushi, ha voluto ricordare come i nuovi regolamenti edilizi permetteranno di realizzare costruzioni green, con una elevata efficienza energetica e un bassissimo impatto ambientale. I nuovi codici edilizi verdi sono stati ispirati dalle migliori tecnologie impiegate nel mondo e consentiranno, come ha annunciato Al Baloushi, di elevare gli standard generali per le costruzioni, realizzando strutture sempre più efficienti con migliori condizioni per la salute e la sicurezza di chi li abiterà. Il direttore esecutivo ha voluto motivare la scelta di riformulare i codici di costruzione: “Le pressioni ambientali che affrontiamo – ha spiegato – e l’ambizione di trasformarci entro il 2030 in un modello mondiale di buone pratiche nell’edilizia verde ci hanno spinto ad approvare questi nuovi codici di costruzione”.

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