Rinnovabili

Ecovillaggio, ovvero vivere in armonia con l’ambiente

“Vorrei vivere in un luogo dove posso sentirmi in armonia con la natura”, “vorrei abitare in un piccolo paese e avere al contempo uno stretto contatto con il resto del mondo”. Utopie? Idee da comunità hippy?
Le radici di questo movimento, diffuso ed eterogeneo, sono indubbiamente anche in questo, ma direi che i semi stanno germogliando e si possa parlare di “Eutopie”, di idee quasi visionarie, ma con un solido legame con la realtà. Gli alieni hanno trovato un linguaggio comune per dialogare con il vecchio mondo, ecco allora che tra le colline, le pianure, i monti del meraviglioso territorio italiano qualche paesino, oramai abbandonato, ha ripreso a vivere perché un gruppo di persone ha visto in quel luogo uno spazio adatto per far radicare la propria idea di mondo. Il dialogo è fatto di piccoli segnali, di contatti con quanto ancora esiste di autentico e profondo delle nostre comunità storiche; un dialogo che passa attraverso le menti aperte di qualche sindaco, parroco, amministratore, gestore…
Un Ecovillaggio spesso nasce dall’idea di poche persone che decidono di recuperare un piccolo borgo storico abbandonato, un gruppo di casali, una fattoria in dismissione. In genere i promotori sono in grado di catalizzare energie di persone anche geograficamente lontane, ma animate da un forte desiderio di consolidare percorsi di vita più attinenti ai propri ideali rispetto a quanto il loro precedente contesto potesse offrire.
L’organizzazione per formare e sostenere nel tempo la gestione di questi gruppi di persone è precisa, impegnata, ricca di legami con iniziative italiane e comunitarie volte alla conservazione e crescita del territorio e delle comunità residenti.
Le forme di gestione altro dall’essere fisse e congelate, si possono trasformare nel tempo e arricchirsi anche grazie al confronto tra Ecovillaggi organizzato con cadenza annuale ove si discute di questo e di altro.
Questi luoghi sono generalmente fucine di moderna sostenibilità. Il recupero funzionale ed architettonico degli edifici storici utilizza tecnologie impiantistiche evolute in un interessante mix con tecniche e materiali propri della tradizione costruttiva locale. Ecco allora presenti impianti per il riscaldamento a bassa temperatura alimentati da gruppi termici che utilizzano fonti rinnovabili, impianti per acqua calda sanitaria alimentati da solare termico, recupero e uso attento delle acque, impianti fotovoltaici, contratti collettivi per fornitura di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Questi gruppi di persone sono in genere mossi da un intelligente e critico rapporto con la modernità, le innovazioni vengono vagliate piuttosto rapidamente e assimilate con facilità, se ritenute sostenibili. Il Web e gli strumenti di comunicazione ad esso correlati come skype, ad esempio, sono usati con disinvoltura.
Lo stile di vita adottato è informato ad un’attenta gestione delle risorse. Spesso l’utilizzo dell’auto è limitato allo stretto indispensabile e viene attuato un car sharing interno. Viene attuato in loco il compostaggio dei rifiuti organici e il terriccio utilizzato per orto e giardino.
Tante volte vengono allevati galline, conigli, maiali, ma anche mucche e capre, ovviamente questo non avviene nelle comunità vegane…
Altre azioni di valore che vengono spesso intraprese sono quelle legate alla valorizzazione e tutela del territorio: recupero di sentieri storici, manutenzione e monitoraggio del contesto naturalistico (boschi, aree protette…) e gestione dell’ospitalità turistica improntata a scelte di sostenibilità come albergo diffuso, piccoli campeggi.
Accoglienza di bambini in affido o anziani come casa famiglia, oppure di persone in fase di reinserimento sociale.
I riferimenti dati sono una piccola chiave per scoprire un mondo di risorse e iniziative vive e pulsanti sul territorio, esempi dove toccare con mano il valore del fare, un giorno dopo l’altro, percorsi autentici di vita sostenibile.
Un weekend in uno di questi luoghi vale più di mille parole, c’è quasi sempre la possibilità di pernottare e l’ospitalità non manca. Auspico il rapido crescere di queste iniziative catalizzatrici di un sano cambiamento, il meraviglioso paesaggio italiano ne ha bisogno.

h4{color:#FFFFFF;}. Andrea Ganz

*_Link:_*

*GEN:* “gen.ecovillage.org”:https://gen.ecovillage.org/, “www.gen-europe.org”:https://www.gen-europe.org/

*RIVE:* “www.ecovillaggi.it”:https://www.ecovillaggi.it/

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