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‘Ecosistema Urbano’, qualità ambientale cittadina al microscopio

(Rinnovabili.it) – “L’ecosistema urbano offre un ambiente migliore ai propri abitanti e contribuisce alla riduzione delle emissioni. Proprio dai centri urbani, in vista del vertice di Copenhagen, potrebbe partire una sfida in tre settori determinanti: edilizia, mobilità e inversione dell’effetto isola di calore”. Quanto detto da Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente, fa riferimento allo studio “Ecosistema Urbano”:https://www.legambiente.eu/documenti/2008/0929_ecosistema_urbano2009/LibroECOSISTEMAURBANO2009.pdf della stessa associazione ambientalista, realizzato grazie alla collaborazione scientifica con Ambiente Italia ed il Sole 24 Ore.
Approfondito e mirato ad individuare le strategie migliori per innalzare la qualità sostenibile delle città e rivolgendosi particolarmente agli sforzi per contenere la produzione dei gas serra, lo studio ha considerato specifici criteri di giudizio quali: l’efficienza della depurazione delle acque, la raccolta differenziata dei rifiuti, le aree ZTL, le isole pedonali e infine, ma non per importanza, il trasporto pubblico. A livello nazionale le due migliori città in materia di qualità ambientale si sono dimostrate Belluno e Verbania; la città veneta ha confermato un andamento in positivo che già da due anni la vede sul podio per il buon rapporto che ha saputo instaurare fra la specificità dell’ambiente urbano e il contorno ambientale; la località piemontese invece, che ha accelerato la spinta verso un progresso sostenibile sempre più presente, ha vinto su tutti per aver limitato le emissioni di CO2 in relazione al trasporto dei mezzi pubblici e per avere ottimi sistemi di differenziazione dei rifiuti solidi urbani che con il 72,8% è leader in Italia. Nel raggio d’azione regionale Parma, terza classificata per l’eco-sostenibilità nel panorama nazionale con una percentuale di 65,39%, si è guadagnata la nomea del capoluogo più virtuoso dell’Emilia Romagna non solo per il suo ottimo rapporto con l’ambiente ma anche perché nel giro di un solo anno è avanzata di due posizioni nella classifica generale delle iniziative a impatto zero. Nonostante le province emiliane si trovino in una posizione buona per la media nazionale ottenuta dalla loro unione, sono ancora lontane dagli ottimi risultati di Parma: al 51° posto troviamo Piacenza, 50° Rimini, 45° Forlì, 44° Modena, 36° Ferrara, 28° Reggio Emilia, 18° Ravenna mentre al 9° posto Bologna che con i suoi 61,26 punti è avanzata di ben nove posizioni rispetto al 2008. Il risultato finale, che si è deciso di calcolare facendo una somma dei punteggi di ciascun settore vede in testa oltre alle prime in classifica Verbania e Belluno anche Bolzano, Siena, Trento, Savona, La Spezia, Bologna e Gorizia. In fondo alla stima, rei di non essere sufficientemente sostenibili, troviamo Catania, Crotone, Agrigento, Frosinone e Caltanissetta.

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