Le scuole italiane? Sono vecchie, senza manutenzione e non a norma. Questo è in parole povere il risultato di “Ecosistema Scuola 2008”, l’ottavo rapporto di Legambiente sull’edilizia e i servizi scolastici nel nostro Paese. L’indagine è l’unica ricerca sullo stato degli edifici scolastici italiani, ed è stata realizzata tramite questionari incentrati sulla qualità della struttura degli edifici in termini di età e idoneità all’attività scolastica, servizi e buone pratiche ambientali e infine sui rischi ambientali ai quali sono esposti gli edifici. I dati rivelano che il 52,82% delle scuole è vecchio, ovvero costruito prima della legge sull’edilizia antisismica, privo di manutenzione e con bassa possibilità di avere strutture sportive. Il dato positivo emerge in materia di comportamenti sostenibili, soprattutto in campo energetico: subiscono il raddoppio rispetto al 2006 gli edifici scolastici che utilizzano fonti di energia alternativa (dal 3,98% al 7,45%) e quelli in cui si praticano forme di risparmio energetico (dal 7,06% al 16,49%). Aumenta la sensibilità ambientale anche rispetto alla raccolta differenziata: in testa la carta (72,27%), seguita da plastica (53,86%), vetro (47,63%), organico (42,43%) e altri materiali come toner (38,59%) e pile (38,72%). Nella graduatoria dei comuni è Prato a piazzarsi in cima alla classifica per la qualità degli edifici scolastici, tutti per lo più di recente costruzione, per la raccolta differenziata molto diffusa e per l’impiego di pannelli fotovoltaici e impianti geotermici. Buone posizioni anche per Asti, Forlì, Livorno, Biella, Parma, Macerata, Siena, Verbania e Mantova.