Le buone pratiche dei principali consorzi europei di raccolta di sorgenti luminose esauste sono state oggi al centro dell’incontro organizzato alla Camera dei Deputati da Ecolamp, il consorzio italiano per il Recupero e lo Smaltimento di Apparecchiature di Illuminazione. Un significativo appuntamento, per la prima volta nel nostro Paese, per fare il punto sui sistemi di raccolta di Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Paesi che rappresentano una fetta importante nel mercato europeo dei RAEE, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Ecolamp ha voluto organizzare una tavola rotonda con i rappresentanti di alcuni consorzi europei suoi omologhi, per illustrare gli sforzi compiuti fino a questo momento su scala continentale e per analizzare, insieme con le istituzioni, come progredire verso gli obiettivi di raccolta previsti dalla legge.
L’incontro di oggi, infatti, è stato anche l’occasione per discutere della normativa europea in materia di RAEE e del futuro della nuova Direttiva Comunitaria. E’ attesa proprio nelle prossime settimane, infatti, la discussione della Commissione Europea sulla proposta di modifica della Direttiva RAEE (COM(2008)0810), depositata il 3 dicembre 2008 e già adottata lo scorso febbraio dalla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo. L’appuntamento di oggi arriva a pochi giorni dall’entrata in vigore nel nostro Paese del cosiddetto decreto _“Uno Contro Uno”,_ pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 4 maggio, che consentirà a chiunque acquisti ad esempio un nuovo elettrodomestico di poter lasciare gratuitamente il vecchio al proprio negoziante. Un provvedimento che, naturalmente, verrà applicato anche alle apparecchiature per illuminazione, la cui raccolta ha raggiunto in Italia, solo nell’ultimo anno secondo Ecolamp, il traguardo di quasi mille tonnellate di lampade a basso consumo esauste recuperate.
“Con il decreto appena approvato – ha sottolineato il Direttore Generale del Consorzio Ecolamp Fabrizio D’Amico – i cittadini potranno finalmente beneficiare di una modalità di raccolta da tempo prevista. Dobbiamo anche ammettere che, tra tutti i RAEE che la normativa obbliga a raccogliere, le sorgenti luminose sono quelle che meno hanno potuto contribuire ai risultati ottenuti fino ad oggi da tutti i sistemi collettivi di raccolta. Le lampadine a basso consumo – ha ribadito D’Amico durante l’incontro – hanno scontato di più il ritardo nell’emanazione dei decreti di semplificazione per i distributori, e i dati di raccolta ce lo dicono con chiarezza”.
All’incontro ha preso parte anche il presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, On. Angelo Alessandri, che ha sottolineato come “rendere più semplice ed efficiente il sistema di raccolta e trattamento dei RAEE significa contenere i costi per la collettività e migliorare la tutela dell’ambiente”. Un impegno forte quello delle istituzioni, che ora dovranno mettere in campo, insieme alle imprese, le migliori soluzioni economiche e ambientali. Ad esserne convinto è anche D’Amico: “Vogliamo individuare le migliori soluzioni possibili per far crescere in tempi rapidi i volumi di lampade raccolte. Ce lo chiedono le leggi italiane, le direttive dell’Europa attuali e future e gli stessi consumatori che pagano l’ecocontributo al momento dell’acquisto”. Il Capo della Segreteria Tecnica del Ministero dell’Ambiente Luigi Pelaggi, intervenuto alla tavola rotonda, ha però annunciato che per raggiungere gli obiettivi di raccolta e recupero dei RAEE stabiliti dalle normative nazionali e europee “è ipotizzabile, in una prospettiva futura, che la gestione dei RAEE possa confluire nel nuovo sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) per riportare in una logica unitaria la gestione di questa tipologia di rifiuti assicurando una informazione in tempo reale sulla loro movimentazione e destinazione finale”.