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Ecoacquisti, provincia e distribuzione trentina riducono i rifiuti

Sait, Poli, Conad-Dao, Orvea, Natura-Si scendono in campo per ridurre i rifiuti. I principali operatori della Distribuzione organizzata trentina hanno infatti deciso di aderire al progetto “Ecoacquisti” proposto dalla Provincia autonoma di Trento e dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, firmando stamane a Trento un Accordo volontario di programma per la riduzione dei rifiuti. Tra le azioni obbligatorie previste, la disponibilità presso i punti vendita di sacchetti in tela o altro materiale riutilizzabile, cartoni vuoti per portare a casa la merce acquistata, “ricariche” di detersivi e altri prodotti, acqua e vino in bottiglie con vuoto a rendere, pile ricaricabili. I punti vendita saranno inoltre tenuti a cedere alimenti prossimi alla scadenza ad associazioni benefiche e/o a praticare su di essi sconti al pubblico. L’accordo prevede l’istituzione di un tavolo di concertazione e del marchio “Ecoacquisti”, con un preciso disciplinare, sottoposto a verifica da parte terza. “Siamo convinti che questo accordo – ha affermato l’assessore provinciale all’ambiente – stimolerà una maggiore attenzione dei cittadini ma anche della stessa produzione dei beni per una minore quantità di rifiuti alla fonte”.

Le azioni che saranno attivate presso i punti vendita che aderiranno all’accordo (sia Poli che Sait, oltre a Dao, Orvea e Natura Si, hanno già annunciato che tutti i negozi delle rispettive catene saranno coinvolti nell’iniziativa) sono finalizzate, in primis, alla riduzione dei rifiuti, ed in secondo luogo alla loro migliore differenziazione. In particolare, accanto alle azioni obbligatorie già citate, i punti vendita che otterranno il marchio “Ecoacquisti” saranno tenuti a scegliere di attivare un numero minimo delle seguenti azioni facoltative:
vendita di detersivi sfusi
vendita di almeno due categorie di prodotti sfusi diversi da frutta e verdura (pasta, cereali, legumi, caffè, caramelle)
vendita di vino sfuso
vendita di almeno due categorie di prodotti ecologici con marchio Ecolabel
vendita di almeno un modello di pannolini lavabili
disponibilità di sacchetti in materiale compostabile
vendita di salumi e formaggi in carta a veli separabili.
vendita di frutta (fresca e secca) e verdura in sacchetti compostabili
i flaconi dei detersivi venduti sono realizzati per almeno il 60% in plastica riciclata
possibilità di scartare i prodotti acquistati alla cassa e di lasciare gli imballaggi inutili
vendita di almeno un tipo di piatti o bicchieri o posate in materiale compostabile

L’importanza dell’accordo risiede anche, forse soprattutto, nel fatto che, grazie ad esso, si istituzionalizzerà un canale di comunicazione ambientale tra la Provincia e la Distribuzione Organizzata, ovvero un settore il cui ruolo appare cruciale per ridurre l’impatto ambientale delle attività di produzione e consumo, in particolare nell’ambito del settore alimentare. In Trentino, la Distribuzione Organizzata sta già rispondendo da tempo alle sollecitazioni in questo campo, provenienti anche dai consumatori che – come registra anche il Rapporto sullo stato dell’ambiente della Provincia di Trento – sono sempre più orientati verso l’acquisto di prodotti ecologici, biologici e solidali presso i punti vendita che li mettono a disposizione.
Con il progetto “Ecoacquisti” si riuscirà a dare ulteriore vigore a tale sforzo, a renderlo sistematico e, soprattutto, ad attivare un dialogo e uno scambio tra amministrazione e operatori del settore. Infatti, l’accordo prevede l’istituzione di un tavolo di concertazione, con funzioni di coordinamento e indirizzo, formato da Provincia e soggetti firmatari, che avrà il compito di definire e coordinare le iniziative operative, di valutare i risultati ottenuti e di introdurre eventuali elementi innovativi che via via si ritenessero opportuni.

L’accordo “Ecoacquisti” in realtà non è una novità assoluta. La Provincia, infatti, aveva già provveduto nel 2003 ad attivare un accordo omonimo, nel frattempo scaduto, con i soggetti della Distribuzione Organizzata trentina, cui avevano aderito 108 punti vendita. In questa seconda edizione 2010, l’accordo appare più forte ed efficace, grazie all’introduzione di alcune importanti novità. Oltre al già citato tavolo di concertazione, vanno segnalati l’istituzione non di un semplice logo, ma di un vero e proprio marchio “Ecoacquisti” verificato da parte terza; la sistematica attività di monitoraggio dei risultati; la promozione dell’iniziativa attraverso attività di educazione scolastica ed extrascolastica.

Il marchio Ecoacquisti. L’accordo istituisce il Comitato provinciale Ecoacquisti, con funzioni di accreditamento e controllo, formato da Provincia e APPA. Il Comitato provvederà alla tenuta di un pubblico elenco dei punti vendita in possesso del marchio, di un pubblico elenco di verificatori accreditati, e alla sospensione o al ritiro del marchio in caso di mancato rispetto dei requisiti. Dopo la sottoscrizione da parte dei vari soggetti, saranno infatti i singoli punti vendita a richiedere al Comitato provinciale il rilascio del marchio, che avverrà previa verifica positiva del rispetto delle azioni obbligatorie e facoltative. Gli stessi verificatori potranno poi procedere a verifiche periodiche sui punti vendita, elemento che accresce la serietà e la credibilità del marchio.

Il monitoraggio. Ognuna delle azioni prevede la definizione di precisi indicatori. I punti vendita aderenti saranno tenuti a fornire annualmente i dati alla Provincia, che provvederà ad elaborarli, per evidenziare i risultati e le evoluzioni dell’iniziativa. Questo permetterà di averne una costante misura dell’efficacia.

Promozione e informazione. L’accordo prevede che la Provincia supporti la promozione dell’iniziativa con attività di informazione, comunicazione ed anche educazione ambientale, A tale fine sarà coinvolta la Rete trentina di educazione ambientale dell’APPA, che avrà il compito di promuovere il progetto e i suoi obiettivi in ambito scolastico ed extrascolastico.

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