Ventiquattro ore di mobilitazione internazionale e 4 mila eventi programmati per affrontare i problemi che “stressano” il nostro pianeta
Il 22 aprile 1970 venti milioni di americani per la prima volta manifestarono a favore della salvaguardia dell’ambiente. Oggi l’Earth Day ritorna in 174 Paesi del mondo, per continuare a tenere accesa la sensibilizzazione del pubblico sullo stato di salute del Pianeta. Un Pianeta oramai “in affanno” come dichiara il WWF anticipando i dati del suo nuovo rapporto “Living Planet”: “I segnali di stress ci sono tutti e ci colpiscono direttamente, non fanno sconti: povertà e cibo, crisi energetica e cambiamenti climatici, scarsità di acqua che dalle aree più povere del pianeta si estendono ad aree storicamente fertili, a culle della civiltà quali il nostro Mediterraneo. Le 3 grandi emergenze, energia, cibo e acqua portano tutte le stesse conseguenze sul benessere e la capacità di sostentamento delle popolazioni umane, ed hanno tutte la stessa ‘madre’, ovvero la terra”. “Il peso dell’impatto umano sulla Terra – denuncia il WWF – è più che triplicato nel periodo tra il 1961 e il 2003”. In particolare, l’Impronta Ecologica, ovvero, la misura della domanda in termini di consumo di risorse naturali da parte dell’umanità, relativa alla CO2 derivante dall’uso di combustibili fossili, è cresciuta di nove volte dal 1961 al 2003. Nella classifica mondiale l’Italia al 29 posto, in coda rispetto al resto dei paesi europei, con un impronta (sui dati 2003) di 4.2 ettari globali pro capite ed una biocapacità (cioè quanto delle risorse naturali consumate dalle popolazioni delle singole nazioni deriva dal paese stesso) di 1 ettaro globale pro capite. “Siamo in un debito ecologico estremamente preoccupante – spiega Michele Candotti, direttore generale del WWF Italia – considerato che i calcoli dell’impronta ecologica sono per difetto. Consumiamo le risorse più velocemente di quanto la Terra sia capace di rigenerarle e di quanto la Terra sia capace di ‘metabolizzare’ i nostri scarti. E’ tempo di assumere scelte radicali per quanto riguarda il mutamento dei nostri modelli di produzione e consumo”. Di qui l’appello per una buona gestione del pianeta e il lancio di una nuova sfida con la Campagna Generazione Clima: un taglio del 30% delle emissioni entro il 2020 in Italia come nel resto d’Europa. Inoltre, insieme a Greenpeace, il WWF promuove un messaggio in onda sulle reti Mediaset, intitolato “Concentra l’energia in gesti intelligenti” che propone una serie di consigli pratici per il risparmio in casa delle risorse. Ma in queste 24 ore di mobilitazione internazionale sono ben 4 mila gli eventi programmati in questa edizione della Giornata, che avrà come leit motiv una mobilitazione telefonica: “The Call for Climate”. Gli organizzatori invitano i visitatori del sito e i partecipanti agli eventi Earth Day a telefonare ai propri governanti e parlamentari, per spronarli a “mettere in atto leggi rigorose e giuste sui cambiamenti climatici”. Per l’Italia è riportato il numero di telefono della Camera dei Deputati (06-67601). Nei soli Stati Uniti d’America l’obiettivo degli attivisti dell’Earth Day è quello di generare un milione di telefonate al Congresso.