(Rinnovabili.it) – Le maggiori economie in via di sviluppo hanno nuovamente sottolineato la situazione di contrasto che si sta verificando con le economie più forti in merito al Protocollo di Kyoto, suggerendone la proroga della scadenza, prevista per il 2012.
In occasione degli imminenti incontri previsti per la prossima settimana a Bonn i ministri delle nazioni che rientrano nel *BASIC* (Brasile, Sud Africa, India e Cina) hanno sottolineato come qualsiasi trattato internazionale sia al momento nelle mani delle nazioni più potenti, che più volte hanno dichiarato l’intenzione di non firmare un prolungamento dei termini del Protocollo visto i ripetuti fallimenti ottenuti da quando entrato in vigore, periodo durante il quale il livello delle emissioni è rimasto elevato.
Tuttavia, le nazioni del BASIC e altri paesi in via di sviluppo hanno da sempre sostenuto che il Protocollo di Kyoto rimane un elemento critico per i negoziati in quanto è l’unico meccanismo giuridico che fa diretta richiesta ai paesi ricchi affinché riducano le emissioni, nonostante non sia mai stato ratificato dagli Stati Uniti.
La riunione dei ministri ha anche messo in evidenza una serie di questioni chiave che si prevede saranno protagoniste all’interno dell’agenda della Conferenza delle Nazioni Unite fissata per la prossima settimana a Bonn, tra cui la necessità di maggiori investimenti in misure di adattamento climatico, una maggiore trasparenza sugli impegni di finanziamenti a carico dei paesi ricchi e la necessità dello sviluppo di meccanismi per la misurazione, la comunicazione e la verifica delle riduzioni delle emissioni nazionali.
Al contempo il BASIC ha fatto una importante richiesta, che consiste nella creazione di un fondo speciale per sostenere la ricerca incentrata sul Clima, al fine di trovare nuove tecnologie e nuovi comportamenti atti a diminuire i danni legati al cambiamento climatico anche a seguito della pubblicazione del “rapporto della IEA”:https://www.rinnovabili.it/limitare-il-surriscaldamento-globale-e-sempre-piu-difficile-404322 nel quale viene evidenziato un livello di CO2 preoccupante, che non è diminuito negli ultimi anni e che potrebbe portare ad un aumento della temperatura di almeno 2 °C.