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Distillato fa rivivere i diesel: motori euro2 pm10 -73 %

Hanno fatto registrare risultati a dir poco straordinari le prime sperimentazioni sull’utilizzo di gasolio adittivato con Magigas D7 su normali autobus diesel in servizio ordinario. La ricerca, finanziata dalla Regione con 100 mila euro in corso al Lido di Venezia su normali mezzi pubblici ACTV, ha dato esiti al di sopra delle aspettative e dei risultati “al banco”: su motori Euro 2 l’emissione di particolato si è ridotta del 73,66 per cento, quella di Co” del 16,43 per cento, la quantità di inquinanti totali del 25,8 per cento. In più, dato non previsto, è stata riscontrata una diminuzione dei consumi del 13,73 per cento.
Le prime conclusioni a due mesi dall’inizio della sperimentazione sono state presentate questa mattina a Venezia nella sede di Envicon, che fornisce l’additivo, dal presidente della società Stefano Biondi, affiancato dall’assessore regionale alle politiche della mobilità, dal presidente dell’ACTV Marcello Panettoni e da Giovanni Torracchi amministratore delegato della Magigas, la ditta specializzata che produce il D7. Quest’ultimo ha come componente di base etanolo ricavato dalla distillazione di vinacce, una sorta di grappa insomma, con aggiunta di altre molecole “segrete”, i cui effetti hanno stupito tutti: da chi produce l’additivo, all’azienda di trasporto, alla Regione, fino ai tecnici del Centro Ricerche della Commissione Europea JRC di Ispra, in provincia di Varese, che controllano le misurazioni e che hanno già effettuato prove positive ma “statiche” a Ispra su mezzi sempre ACTV del medesimo tipo. Ma quella condotta al Lido è una “sperimentazione sul campo” assolutamente significativa e unica nel suo genere in Italia e in Europa, che riguarda per sei mesi l’intera flotta dei 30 autobus diesel ACTV Euro 2 ed Euro 3 in un’area omogenea, con una percorrenza – l’ha ricordato panettoni – analoga a quella dei mezzi pubblici di una città come Terni. In pratica il D7, aggiunto al normale gasolio nella misura del 5 per cento, “trasforma” senza accorgimenti o interventi meccanici un diesel Euro 2 in Euro 4 e un euro 3 in Euro 5.
Il risultato finora raggiunto – ha sottolineato l’assessore regionale – fa ben sperare in una conclusione più che positiva, che potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione, punto di partenza per passare da sperimentazione a sistema con effetti positivi certi sulla qualità dell’aria nei nostri centri urbani, più efficace di qualche domenica piedi dagli esiti più d’immagine che di sostanza. E’ una grossa opportunità per la nostra Regione, che si è sempre dimostrata attenta all’ambiente e soprattutto nella ricerca delle soluzioni più innovative disponibili.
Insomma, se i dati saranno confermati, si potrà pensare ad una generalizzazione dell’uso del D7 quanto meno su tutti i motori diesel di vecchia generazione di mezzi pubblici e di enti pubblici, compresi quelli della navigazione lagunare, con un grande ed efficace beneficio ambientale.

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