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Differenziata domiciliare: 2 mln stanziati dalla regione per piano straordinario

I contenuti del Programma Straordinario 2011 per la riorganizzazione dei servizi di raccolta domiciliare, in via di approvazione da parte della Giunta Regionale, sono stati illustrati nel corso di un incontro tenutosi presso gli Uffici della Regione Umbria dall’Assessore regionale all’Ambiente Silvano Rometti, ai Sindaci dei 19 comuni umbri con popolazione superiore ai 10.000 abitanti (che, insieme, rappresentano 3/4 della popolazione regionale). “La regione umbria – ha dichiarato l’assessore all’ambiente – ha destinato in totale circa 2 milioni di euro per un piano straordinario che favorisca l’incremento in tutta la regione della raccolta differenziata domiciliare. La diminuzione dell’impatto ambientale della gestione integrata dei rifiuti si realizza tramite l’avvio di una parte consistente di essi al riciclo- afferma l’assessore – Tale processo consente di diminuire infatti la quota parte smaltita in discarica e di raggiungere le percentuali di raccolta differenziata previste dal Piano Regionale. Ciò è del resto coerente con la “gerarchia dei rifiuti” prevista dalla normativa europea recentemente recepita dalla legislazione italiana in materia, ma già in precedenza ispiratrice dei principi cardine del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti”.

“Per il raggiungimento di alti livelli percentuali di raccolta – continua l’assessore Rometti – è indispensabile lo sviluppo della raccolta differenziata domiciliare: lo dimostrano esperienze virtuose in tal senso già attive da diverso tempo in alcuni comuni della Regione. Laddove viene già praticata la raccolta porta a porta, la percentuale di raccolta differenziata ha già raggiunto valori prossimi agli obbiettivi fissati dal Piano Regionale (65% al 2011). Il passaggio alla raccolta domiciliare comporta però elevati costi di investimento iniziali (in seguito comunque compensati da risparmi sui costi di smaltimento in discarica) che talvolta non sono interamente sostenibili da parte delle amministrazioni comunali a causa della carenza di risorse. Ciò ha comportato, sinora, una riorganizzazione dei servizi di raccolta ad aree limitate all’interno dei vari comuni, mentre per il conseguimento di un incremento sensibile del livello di raccolta differenziata complessivo regionale – conclude l’assessore regionale all’ambiente – è necessaria l’estensione del servizio all’intero territorio dei vari comuni, soprattutto quelli più popolosi”.

I due milioni di euro saranno ripartiti tra i comuni con popolazione superiore ai diecimila abitanti, in misura proporzionale alla popolazione residente. I comuni si avvarranno del cofinanziamento regionale per sostenere i costi relativi all’estensione del servizio di raccolta dei rifiuti “porta a porta” su tutto il territorio comunale (in particolare il centro storico e le frazioni più popolose), su gran parte del quale verrà applicato il modello “ad intensità” che, come previsto dal Piano Regionale, si basa sul ritiro a domicilio della carta, della frazione organica umida e di altre frazioni merceologiche.

Tali risorse si aggiungono ai circa 2 milioni e 800.000 euro già destinati agli ATI dal Programma Triennale 2009-2011 per la riorganizzazione dei servizi di raccolta domiciliare, tramite i quali sta procedendo la diffusione del sistema porta a porta anche nei comuni più piccoli, e ai 600.000 euro stanziati per la realizzazione e il potenziamento di alcune stazioni ecologiche in vari comuni della Regione.

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