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“Di onda in onda”, la centrale idroelettrica diventa atelier

Una centrale idroelettrica diventerà il fulcro di attività ambientali e turistiche, iniziative culturali e educative. Succederà a Ligonchio, Comune dell’Appennino reggiano, grazie al progetto “Di onda in onda”, l’Atelier delle acque e delle energie, sorto all’interno della Sala grande dell’impianto dell’Enel, già punto di riferimento energetico per il territorio e opera d’arte dal punto di vista architettonico.

Un progetto sostenibile, interdisciplinare e dalla portata sperimentale quello dell’Atelier, che proporrà mostre, manifestazioni e allestimenti tematici per animare il singolare scenario ambientale di Ligonchio, sempre per scopi pedagogici e di educazione ambientale.

Anche se ancora in fase di cantiere “Di onda in onda” fin da subito proporrà percorsi interessanti per scoprire l’energia dell’acqua. Un allestimento multimediale presenterà i due ambiti di apprendimento intorno ai quali si concentrerà il progetto: il primo si focalizzerà sul movimento dell’acqua, sulle sue caratteristiche e sul suo utilizzo, mentre il secondo porrà l’attenzione sull’energia prodotta tramite campi elettromagnetici.

Grazie a un accordo tra l’ente Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano ed Enel, verranno predisposti degli itinerari alla scoperta dell’area interessata dalla centrale , con la possibilità di visitarne i locali e le diverse zone, percorsi che saranno inclusi nel programma di esplorazioni guidate gestite dal Parco. L’ente si occuperà anche della programmazione delle gite e della selezione delle guide.

La centrale sarà quindi il campo base che ospiterà studenti e gruppi organizzati. Ma entro due anni saranno realizzati altri tre campi, dislocati sul territorio di Ligonchio, per dare completezza all’itinerario educativo immerso nella natura, dedicato alla sperimentazione, all’educazione e alla creatività.

Nel Comune di Ligonchio sono in funzione due centrali idroelettriche che producono energia sfruttando le acque dei torrenti Rossendola e Ozola. Le acque di questi torrenti vengono raccolte, tramite canali, gallerie e tubazioni e fatte confluire in tre bacini di raccolta acque: a Presa Alta a Tarlanda e a Ligonchio (mt. 1000). Dalle vasche partono le condotte forzate che portano l’acqua alle centrali mettendo in funzione le turbine. Le acque di scarico della centrale, raccolte in una vasca di scarico collocata nell’antistante piazzale, alimentano la centrale di Predare posta più in basso.

Ogni anno viene prodotta energia elettrica per circa 56.500 MWh. Dalla centrale idroelettrica di Ligonchio, sorta nel 1919 e interessante anche per l’eclettica architettura liberty, parte un suggestivo sentiero escursionistico che consente, addentrandosi nella Valle dell’Ozola, la scoperta di risorse ambientali e naturalistiche che caratterizzano una della zone di maggior pregio del Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.

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