Anche in un paese che non ha mai avuto problemi di costo della benzina e che ha sempre prodotto auto con cilindrate, per noi europei, impossibili, oggi si trova a fare i conti con il petrolio a 100 dollari, cosa che non solo si percepisce nelle novità a Detroit, ma che lo stesso Bush oggi ha ribadito protestando ad Abu Dhabi, di fronte al maggior produttore mondiale di petrolio, per il caro-greggio
Il Salone 2008 nella capitale dell’auto Usa è stavolta dominato dalla ricerca condizionata da una parte dagli ultimi modelli di fuoristrada e dall’altra dalle preoccupazioni legate alla crescita del prezzo del petrolio, oltre che dalla esigenza della protezione dell’ambiente. Il mercato americano vede le vendite di automobili nuove in costante calo sin dal 2005. Allora le vendite toccarono quota 17 milioni di unità, mentre oggi, per il 2008, occorre accontentarsi di una stima intorno ai 15 milioni, soprattutto a causa, ma non solo, dell’aumento del prezzo del benzina. Ci sono infatti anche le difficoltà strutturali che stanno attraversando tutta l’economia statunitense. Insomma un contesto particolarmente difficile a cui si aggiunge in sovrappiù il sorpasso della Toyota sulla General Motors come leader mondiale dei costruttori di auto.
Dopo l’anno scorso con il modello elettrico Volt, anche quest’anno la GM punta sull’ecologia, acquisendo una quota di minoranza nella Coskata. Questa è una piccola azienda che, entro il 2011, dovrebbe produrre etanolo anche dai residui vegetali, cioè in modo più ecologico ed economico rispetto al mais attualmente utilizzato. “Il nuovo procedimento utilizza un gallone d’acqua per ogni gallone di etanolo, invece dei 3 o 4 che servono ora – ha spiegato l’ad della GM, Rick Wagoner, secondo il quale – l’efficienza del processo, comprese tutte le fasi, riduce l’emissione di gas serra dell’84% rispetto all’utilizzo della benzina”. Quanto alla Volt, che Gm lanciò con grande clamore l’altr’anno, è invece retrocessa nel limbo delle idee con incerto futuro. “Siamo fiduciosi ha però commentato Wagoner che si è detto anche detto “meno pessimista di molti altri” sulle prospettive per questo 2008, per il quale molti prevedono una crisi.
GM, inoltre ha inaugurato un punto per lo sviluppo della propulsione elettrica, e, accanto all’evoluzione del futuribile (?) concetto Volt, ha fatto virare in versione “eco” la sua gamma: Cadillac con la concept Provoq a fuel cell, Saturn con la Vue Green Line, ibrida bimodale e con la Flextreme Plug-in, Saab con il concept 9-4X BioPower, un Suv a bioetanolo. In arrivo anche una nuova serie della Chevrolet Impala, berlina media che potrebbe rivestire una grande importanza per il marchio leader Usa, ma con una destinatazione solo per il mercato casalingo.
Afflitta da un calo delle vendite domestiche del 12%, ha raggiunto il minimo storico dal 1986. Così dopo l’Aston Martin dovrà vedere anche i marchi Jaguar e Land Rover. A Detroit, Ford presenta una rinnovata F 150 e un interessante concept Explorer America. Progettata con la nuova tecnica motoristica “EcoBoost”, anticipa le caratteristiche della futura Explorer, con linee spigolose e lineari un interno ampio e polifunzionale. Ford secondo costruttore Usa, presenta, insieme alla nuova crossover Venza, la A-Bat, un concept-pickup compatto e con propulsore ibrido. Tra le new entry dei suoi marchi orientali figurano la nuova Mazda Rx8 con motore rotativo e la Kia Borrego, un massiccio Suv a sette posti progettato per il mercato Usa, ma prodotto in Corea.
Per completare la gamma dei segmenti più piccoli, indispensabili per poter vendere all’estero, la casa cerca partnership con altri costruttori. Come dimostra l’accordo firmato proprio la scorsa settimana con la Nissan, da cui Chrysler acquisterà la berlina Versa. Questa sarà venduta con il marchio Chrysler sui mercati del Sudamerica. L’accordo più importante è invece ancora in fase di negoziazione, si tratta di una collaborazione con la cinese Chery, che dovrebbe costruire in Cina auto di segmento B da commercializzare sia in Europa che negli Stati Uniti, forse con lo storico marchio Dodge
In questo salone la parte delle europee è al solito quella di esporre le “star”, le marche cosidette “premium”. Ad esempio il concept “Lrx” della Land Rover, che esplora la possibilità di entrare nel segmento dei Suv compatti. Qui ci prova anche la Mercedes ormai pronta con la sua “Glk”, anticipata con gran somiglianza dal modello “Vision Freeside”. Novità per Audi con la “TT Spider”, per Bmw con “X6” e “Serie 1 Cabrio”, per Volkswagen con “Passat Coupé” a quattro porte. Manca all’appello la Porsche che ha scelto zone a lei più congeniali come Chicago, Miami, New York e Los Angeles. Qui la grande tradizione delle granturismo e delle supersportive di stile europeo però è praticamente made in Italy: ad esempio Lamborghini e Maserati che da queste parti sono davvero un’icona.
La amatissima casa di Maranello ha portato agli americani la “F430 Spider Biofuel”, un modello che si avvale di una miscela di etanolo all’85%, grazie all’esperienza fatta con l’uso dei biocarburanti anche nelle competizioni. In Formula 1 ad esempio le normative tecniche impongono carburante con benzina ad un contenuto di componenti derivati da biomasse al 5,75%. Invece nel Campionato Fia GT e nell’American Le Mans Series (ALMS), entrambe dominati nel 2007 dalla Ferrari 430 GT2 , impongono carburanti al 10% di etanolo. Inoltre anche nel prossimo Campionato A1GP, del quale Ferrari sarà fornitore dei motori V8, saranno usati biocarburanti E10.