A livello mondiale, un quinto del legname importato nella UE nel 2006 proveniva da risorse illegali, soprattutto da Russia, Indonesia e Cina. E l'Italia è uno dei principali acquirenti in questo mercato
Il WWF ha lanciato oggi un documento che riguarda specificamente il traffico illegale di legname, con dati preoccupanti a partire da quell’80% del taglio fuorilegge delle foreste dell’Amazzonia. Non solo secondo la Banca mondiale il traffico irregolare danneggia l’ambiente, ma comporta anche un mancato guadagno per il mercato del legname di dieci miliardi di dollari. Anche l’Italia è tra gli importatori di grandi quantità di legname illegale proveniente dall’Africa, dall’Asia, e dal Sudamerica.
“L’Italia è uno degli attori principali – dichiara il responsabile del programma Traffic & Timber Trade del WWF Italia, Massimiliano Rocco, – ma a fronte di responsabilità immense nelle importazioni e nel consumo di prodotti forestali provenienti da diverse aree del mondo, come il bacino del Congo, l’Indonesia o da Paesi balcanici come la Bosnia Erzegovina, poco viene realmente fatto – e continua – E’ più che evidente che non è stata ancora impostata nessuna strategia di cooperazione con i Paesi terzi, per promuovere la certificazione della gestione delle foreste nei Paesi d’origine, che possa garantire di non intaccare irrimediabilmente queste risorse, o per la certificazione della filiera commerciale di questo legname in collaborazione con l’industria del settore”.
Questi sono alcuni dati forniti dal WWF che possono dare una più esatta percezione del fenomeno. In Italia, arriva legname illegalmente per il 14% dalla Bolivia, il 24% del legno fuorilegge che esce dal Camerun; il 33% di quello della Costa d’Avorio, il 25% dalla Repubblica Democratica del Congo, il 36% di quello esportato dal Congo, il 24% della produzione dal Gabon, il 14% dell’illegale dall’Indonesia, il 13% dalla Thailandia, il 5% dalla Malesia e il 7% dalla Cina. Negli ultimi anni poi si sono aggiunti Bosnia e Ucraina, rispettivamente con il 42% e l’11% di legname illegale esportato.
Le cifre relative all’UE dicono che solo nel 2006, sono stati importati tra i 26,5 e i 31 milioni di metri cubi di legname e prodotti derivati del legno di origine illegale.
Il taglio illegale di legname, che è la principale causa di deforestazione e dei conseguenti cambiamenti climatici (+25% di emissioni gas a causa del degrado delle foreste e deforestazione), si lega alle organizzazioni criminali, con corruzione, violenza e riciclaggio di denaro, quando questo non serve a finanziare guerre civili e acquisto d’armi, (vedi in Africa). Il WWF chiede con forza una legislazione europea che garantisca la circolazione di prodotti derivati e legname di origine legale. I fornitori dovrebbero dimostrare l’origine e la legalità del legname, pena gravi sanzioni per ogni violazione.