Rinnovabili

Decreto Rinnovabili, Assosolare in Senato mette in luce le criticità

(Rinnovabili.it) – Una delegazione di Assosolare, l’Associazione italiana dell’industria fotovoltaica, è stata ricevuta oggi al Senato durante lo svolgimento della Commissione Industria, per esporre le proprie proposte di modifica del Decreto legislativo sulla promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili. Guidati dal Segretario Generale Francesca Marchini i delegati hanno proposto cambiamenti che riguardano soprattutto due articoli del decreto l’ *8.5*, che limita la costruzione di impianti fotovoltaici a terra su aree agricole a 1 MW di potenza, e il *22*, che porterebbe a una revisione delle tariffe incentivanti nel terzo anno di vita del Conto Energia approvato lo scorso luglio; ma l’interesse dell’Associazione è poi andato focalizzandosi sui dati riguardanti il costo del fotovoltaico, i benefici economici ad esso collegati e l’incidenza sul profilo economico del cittadino.
Impianti a terra, revisione degli incentivi del conto energia e costi dello Stato sono quindi gli argomenti trattati con maggiore interesse in Commissione, discorso durante il quale Assosolare, in merito alla realizzazione di impianti a terra ha fatto notare come, secondo l’Associazione, l’articolo del decreto andrebbe a scontrarsi con quanto descritto nel Conto Energia, in cui gli impianti di questo tipo sono ritenuti compatibili con la realizzazione su terreni agricoli proprio in funzione del loro carattere temporaneo che ne permette l’eliminazione a fine ciclo di vita.
Per quanto concerne l’articolo del decreto che prevede la revisione del sistema incentivante al terzo anno di vita dello stesso, la Marchini ha espresso perplessità dichiarando “Pur nel positivo intento di uniformare e scadenzare i sistemi incentivanti per le fonti rinnovabili al 2020, si ritiene indispensabile non alterare quanto già disposto per il settore fotovoltaico. Una revisione del Conto Energia metterebbe in gioco gli incentivi già stabiliti, nell’ultimo anno del triennio di validità, ponendo ulteriori incertezze per il settore su un piano che sembrava ormai stabilizzato almeno fino al 2013 e per il quale sono già stati avviati ingenti investimenti”. “Un’eventuale revisione dovrebbe tener conto delle tariffe già stabilite dal Conto energia per il 2013, replicandoli in modo non peggiorativo, e inserendo una clausola di continuità per dare certezza al settore”. L’intera associazione ha infatti voluto mettere in luce come, nel caso in cui gli incentivi venissero revisionati, ci potrebbero essere seri rischi per il mercato italiano del fotovoltaico come accaduto in Spagna. da qui la proposta di seguire l’esempio positivo della Germania dove grazie al sostegno del sistema incentivante il settore ha visto una crescita fiorente e stabile, con un calo degli incentivi proporzionale alla diminuzione del costo delle componenti e delle istallazioni.
Sul tema _incassi dello Stato_ la discussione si è soffermata su quanto concerne IVA, IRES e IRAP pagate dalle imprese del settore, che ha fatto guadagnare al paese 300 milioni di euro su una spesa totale elargita dalle imprese di 450 milioni. Non è stato tralasciato neanche l’importante contributo in fatto di calo delle emissioni “tenendo conto che per ogni kWh prodotto dal sistema fotovoltaico si evita l’emissione di 0,64 kg di CO2, si ha un risparmio annuo di circa 22.080.000 di euro” ha specificato Marchini.
I costi per il cittadino? 0,60 centesimi di euro in bolletta al mese contro i due euro della Germania. “Lo schema di decreto, pur nell’apprezzato intento di fornire un quadro di riferimento a medio lungo termine per le energie a fonti rinnovabili, in funzione degli obiettivi per il 2020, contiene punti critici di impatto decisivo sullo sviluppo e consolidamento dell’imprenditoria fotovoltaica e quindi dell’uso di energia da fonte rinnovabile fotovoltaica nel futuro”, ha commentato Gianni Chianetta, Presidente di Assosolare.

Exit mobile version