Rinnovabili

Dalla Regione, il “wikilibro” sulla Green Economy

Quarantasei autori, circa 4 ore di videointerviste, tante storie e tanti pareri: è il primo libro partecipato sul tema della green economy, realizzato nei giorni di Ecomondo 2010 per iniziatova della Vetrina della Sostenibilità e della Regione Emilia-Romagna, grazie al contributo di un’eterogenea quanto esperta comunità di autori. Al centro dell’attenzione, un settore che mette insieme quasi duemila imprese, 230mila addetti, oltre 62 miliardi di fatturato.

Come bussola per il “collettivo” di autori – imprenditori, funzionari pubblici, amministratori, docenti universitari, presidenti di consorzi e di cooperative, consulenti, privati cittadini sensibili al tema “ambiente”-, è stato proposto un indice per orientare gli sforzi e i contributi di idee: territorio, innovazione, mercato e istituzioni, democrazia e partecipazione. Il successivo complesso lavoro di redazione per organizzare le interviste ha restituito descrizioni della green economy come un punto di rottura, un cambio di paradigma particolarmente necessario ed auspicabile in questo momento di crisi economica ed ecologica. Un cambiamento profondo che nasce prima di tutto dai territori, dalle loro vocazioni specifiche, rurali o urbane che siano, ma anche dalla capacità di attivare la società civile, il capitale sociale presente.

“Wikibook green economy. Parole inglesi che declinate in italiano, anzi in emiliano-romagnolo, assumono un significato tutto nuovo – spiega l’assessore alle attività produttive ed economia verde, Gian Carlo Muzzarelli – green economy nella nostra Regione si traduce in imprese, lavoro,’rivoluzione verde’, quindi nella rivoluzione industriale del XXI secolo che sta già cambiando il volto di questo territorio. Aggiungo che la Regione crede fortemente in questa sfida: abbiamo investito nel 2010 oltre 95 milioni di euro sul versante della “green economy”: un impegno rafforzato dal supporto e finanziamento al sistema della rete regionale dell’Alta Tecnologia e dei 10 Tecnopoli (che investe in sei assi tra i quali “Energia Ambiente”) ed al Piano Attuativo per l’Energia 2011-2013”.

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