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Dalla passione per la vela un nuovo generatore marino

(Rinnovabili.it) – Vele capovolte per catturare l’energia delle maree. Un’idea nata per caso tra i fiordi norvegesi da un inventore con la passione per la navigazione. Siamo a Haugesund piccolo comune nel sudovest della Norvegia. Are Børgesen, pilota di linea e appassionato di barca a vela durante un’uscita in mare si ritrova ad andare incontro a una forte corrente rimanendo bloccato per diverso tempo. “Allora ho pensato cosa succederebbe se rovesciassimo la barca sottosopra? Avremmo di certo una spinta sufficiente nello spinnaker”. Questi i natali di _Tidal Sails,_ sistema subacqueo che potrebbe offrire una soluzione radicalmente nuova per catturare, in maniera efficiente e affidabile, la potenza delle maree.

*Accendere la marea* Le _Tidal Sails,_ o vele a marea, non sono altro che vele sottomarine agganciate a cavi, a loro volta collegati a delle ruote. Lo scorrimento delle vele indotto dalle correnti mette così in funzione un generatore che traduce il movimento in elettricità. Il design è ancora in fase di perfezionamento, ma la società fondata da Børgesen, dall’inizio del 2007 sta lavorando un prototipo pilota su piccola scalaed è pronta ora per il passo successivo. Una società di ingegneria locale sta infatti realizzando un nuovo modello di un centinaio di metri di lunghezza che sarà messo in mare a breve.
Dopo la qualificazione e certificazione, questi impianti – spiegano alla compagnia – saranno offerti alle comunità locali, consorzi di sviluppo, e compagnie elettriche. Per un sito soggetto al tipico flusso di marea, un impianto commerciale completo con 10 corde, ognuna di 1000 m di lunghezza, potrebbe produrre 200-300 GWh di energia elettrica l’anno, ad un costo notevolmente inferiore rispetto a qualsiasi prodotto della concorrenza. “Possiamo estrarre energia da superfici molto più vaste rispetto ai sistemi convenzionali”, spiega Jan Otto Reimers, CEO di Tidal Sails. “La cosa più importante è riuscirci, si tratta solo di questo: produrre energia a un certo costo per kilowattora”.

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