Rinnovabili

Dalla geotermia una grande possibilità per l’isola d’Ischia

Prendendo spunto da un articolato comunicato stampa, vari mass media italiani hanno dato conto della clamorosa affermazione di Enel Green Power in Nevada. Enel Green Power è una società del gruppo Enel che si occupa della produzione di energia elettrica utilizzando fonti alternative, e specialmente la geotermia.
Negli Stati Uniti sono evidentemente capaci di guardare molto più lontano e chiaramente che in Italia, dove pure le potenzialità di sviluppo geotermico sarebbero teoricamente elevatissime, visto che abbiamo diverse aree vulcaniche e molte zone termali.
Nello Stato del Nevada, dunque, e precisamente nella contea di Churchill, davanti ad un compiaciuto governatore Jim Gibbons, il direttore di Enel Green Power, Francesco Starace, ha ufficialmente inaugurato gli impianti di Stillwater e Salt Wells: un investimento di ben duecento milioni di dollari per un’impiantistica magnifica, caratterizzata da una potenza di 65 megawatt, capace di erogare 400 milioni di chilowattora all’anno, pari al consumo di quarantamila famiglie locali. Inoltre, si eviteranno di immettere nell’atmosfera 300mila tonnellate all’anno di anidride carbonica, ritenuta un elemento inquinante e principale responsabile dell’effetto serra e del riscaldamento terrestre.
Gli Stati Uniti si sono fatti recentemente conquistare dalle energie alternative, vista la situazione generale di crisi economica e considerata anche la tradizionale difficoltà di approvvigionamento delle materie petrolifere, peraltro destinate ad esaurirsi nel medio periodo. Il governo americano intende potenziare lo sviluppo dell’energia da fonti geotermiche, portando la produzione dal 2 % attuale al 20 %.
Enel Green Power è riuscita ad inserirsi molto bene in questa finestra di opportunità, tenendo alto il nome della tecnologia italiana. Del resto anche da noi quest’azienda è leader nella gestione di infrastrutture di produzione elettrica dalla geotermia: ha la responsabilità, infatti, di 31 impianti in Val di Cecina e sul Monte Amiata, zone tradizionalmente consacrate a questo tipo di tecnologia. Proprio in Toscana, a Larderello, il 4 luglio del 1904 si otteneva per la prima volta la produzione di corrente elettrica partendo dalla forza dei vapori sotterranei.
Attualmente Enel Green Power serve in Italia 8700 utenze col teleriscaldamento, riscalda 25 ettari di serre e produce 5 miliardi di chilowattora all’anno, pari al consumo di due milioni di famiglie.
Tuttavia, nonostante la nostra Penisola sia ricca di aree dalle acclarate caratteristiche vulcaniche, nonché disseminata di terme (del resto inventate proprio dagli antichi Romani), la geotermia resta uno dei fanalini di coda nel bilancio energetico nazionale.
Il direttore Starace ha dichiarato al “Sole 24 Ore”: “Tutte le zone termali italiane, ad esempio, sarebbero adatte per la geotermia, ma le complicazioni burocratico-amministrative sono talvolta insuperabili, e tutto è in mano agli amministratori locali”.
“Tutto è in mano agli amministratori locali”: è una frase emblematica, e francamente anche scioccante, perché ci ricorda quanto potere (e quanto a sproposito?) è oggi in mano alla classe politica “indigena” che governa gli enti locali. Sappiamo tutti, anche per esperienza diretta, quante vischiosità ed inefficienze, quanta testardaggine ed ottusità caratterizzino spesso il modo di amministrare locale. Invece, in Nevada tutto è andato liscio, nonostante la presenza in zona di una riserva indiana e di una base militare.
A questo punto è doveroso un appello agli amministratori ed ai tecnici dei sei Comuni dell’isola d’Ischia, a partire dai sindaci e dagli Uffici Tecnici Comunali: qualcuno se la sente di provare a sondare la possibilità, che sarebbe rivoluzionaria per la nostra realtà, economia e storia locali, di realizzare un’infrastruttura geotermica? Stavolta non abbiamo nemmeno la scusa di non sapere come fare ed a chi rivolgerci: c’è un’azienda italiana di caratura internazionale che può occuparsi di tutto, dalle prospezioni ed analisi geologiche allo studio di fattibilità, mettendoci anche le risorse finanziarie ed occupandosi probabilmente anche delle pratiche necessarie.
Insomma, ci vuole solo la volontà politica.
(Massimo Coppa)

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