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Dalla FAO l’invito a riformare lo statuto delle foreste

Adeguando il regime di gestione delle foreste alle nuove necessità e alle sfide ambientali si potrebbero creare enormi potenzialità di benessere a vantaggio delle popolazioni che abitano le aree verdi

(Rinnovabili.it) – Riformare il sistema di gestione forestale e garantire i diritti di proprietà dei boschi potrebbe portare all’aumento del sostentamento delle popolazioni che vivono nelle foreste dell’Africa, del Sud-Est asiatico, dell’America Latina e dell’Asia centrale che potranno così vendere i frutti del proprio lavoro e produrre reddito. La conclusione appartiene al recente documento pubblicato dalla FAO e intitolato “Reforming Forest Tenure”:https://www.fao.org/docrep/014/i2185e/i2185e00.pdf nel quale vengono analizzati i metodi migliori e più efficaci per migliorare le condizioni di vita dei popoli che abitano le aree verdi del Pianeta. “La continua domanda di terra, la governance debole in molti paesi e le emergenti sfide globali come il cambiamento climatico aumentano l’urgenza di affrontare e reindirizzare la riforma forestale” ha dichiarato Eva Muller direttore della Politica Forestale presso la FAO.
Il documento è stato lanciato in occasione dello svolgimento della Governance and Enterprise Conference tenutasi a Lombok, in Indonesia, dal 11 al 15 luglio alla quale hanno preso parte circa 200 esperti del settore.
Secondo i dati della FAO circa l’80% delle foreste sono attualmente di proprietà pubblica anche se la proprietà privata da parte di aziende, comunità e singoli individui sta aumentando con percentuali maggiori in alcuni paesi piuttosto che in altri. In Venezuela e Guyana francese, per esempio, quasi tutte le foreste sono di proprietà pubblica, mentre in Paraguay, Honduras, Guatemala, Costa Rica e Cile oltre il 30 per cento delle foreste sono di proprietà privata. In Perù, Guyana e Costa Rica invece più del dieci per cento delle foreste sono di proprietà di popolazioni indigene.
Riformare lo statuto delle foreste potrebbe anche voler dire dare maggiore importanza e sostegno ai gruppi emarginati così come anche alle donne che per il proprio reddito fanno affidamento più degli uomini sulle risorse forestali.