La Cia (Confederazione italiana degli agricoltori), convinta che proprio dall’agricoltura possano venire importanti contributi alla lotta al cambiamento climatico, ha reso noto ieri, nel corso di un convegno a Roma, un decalogo di regole da seguire. Le buone pratiche consistono nell’ottimizzare il consumo di acqua, ridurre le emissioni nocive prodotte dall’agricoltura limitando al massimo l’uso di pesticidi e fitofarmaci e incrementare l’utilizzo delle fonti rinnovabili per alimentare le aziende e le cooperative. I target sono molto precisi: ridurre del 15% l’uso dell’acqua e del 20% l’impiego di fitofarmaci e incrementare invece del 10% le colture biologiche. Tutte queste azioni, sostiene la Cia, consentirebbero di ridurre le emissioni di Co2 dal 10 al 50%.
Di seguito riportiamo nello specifico le 10 regole del Decalogo dell’agricoltore contro il cambiamento climatico:
1. Razionalizzare la risorsa acqua (anche attraverso l’utilizzo di nuovi impianti irrigui).
2. Creare piccoli e medi invasi locali per uso plurimo.
3. Riforestare e rimboschire.
4. Diffondere maggiormente l’agricoltura biologica.
5. Utilizzare i fitofarmaci in maniera ponderata.
6. Sviluppare le fonti di energie alternative (biomasse, eolico, fotovoltaico).
7. Produrre più colture perenni di copertura e a radice profonda, eseguire rotazioni colturali appropriate.
8. Recuperare antiche varietà per l’”aridocoltura” e sperimentare nuove colture resistenti alla siccità.
9. Rinnovare le tecnologie e gli strumenti per il lavoro aziendale.
10. Impiegare le nuove tecniche
(fonte Casaenergia.tv)