(Rinnovabili.it) – Dopo i “buoni propositi” esposti nel discorso annuale allo Congresso, il presidente Barack Obama passa all’azione presentando il bilancio 2012. La manovra della Casa Bianca, *3.700 miliardi di dollari complessivi,* non sfodera grandi sorprese e si concentra soprattutto sulla riduzione della spesa pubblica nel breve termine a favore invece di importanti investimenti sui quei settori che rinvigoriranno la competitività statunitense: ricerca, infrastrutture e istruzione. Se l’obiettivo generale riportato nel documento è quello di venire a capo prossimi 10 anni di un deficit di 1.100 miliardi di dollari, per farlo l’amministrazione USA ricorrerà anche ad un ambizioso piano energetico in cui le sovvenzioni per le risorse verdi saranno controbilanciate dai progressivi tagli ai combustibili fossili.
Nel dettaglio la finanziaria prevede *29,5 miliardi dollari in dotazione al Dipartimento dell’Energia* – in crescita del 4,2% rispetto alla proposta di bilancio 2011 e fino il 12% sul 2010 – di cui 8 miliardi esplicitamente dedicati alla ricerca nel campo del fotovoltaico avanzato, dell’eolico e dei sistemi di stoccaggio.
Il bilancio fornirebbe anche 853 milioni a sostegno delle nuove tecnologie per l’energia nucleare, come piccoli reattori modulari e 36 miliardi in garanzie sui prestiti federali per contribuire a finanziare la costruzione di centrali nucleari, come è avvenuto l’anno scorso.
Per contribuire a finanziare le iniziative energetiche, la Casa Bianca chiede al Congresso di abrogare le sovvenzioni da 3,6 miliardi di dollari attualmente concesse al petrolio, gas naturale e carbone, una mossa che andrebbe a liberare in dieci anni 46,2 miliardi dollari ma che molto probabilmente incontrerà una dura opposizione sul fronte repubblicano, preoccupato di veder così danneggiata un’economia ora quanto mai fragile. A risentire dei tagli sarebbero anche i programmi di ricerca sui combustibili fossili e sull’idrogeno e il bilancio dell’EPA determinando riduzioni importanti su tutti programmi dell’agenzia compresi quelli dedicati al “clean diesel” e ai progetti di risanamento dei Grandi Laghi. Mossa non senza complicazioni ma che lo stesso direttore dell’Agenzia ambientale, Lisa Jackson, ha commentato con fiducia “Milioni di famiglie stanno riducendo e spendendo meno e ci si aspetta lo stesso buon senso fiscale dal proprio governo. Ecco perché questo bilancio riflette scelte difficili ma necessarie per la salute a breve e lungo termine delle finanze pubbliche del nostro Paese e permette all’EPA di mantenere il suo ruolo fondamentale nella protezione della salute umana e dell’ambiente”.