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Dall’Enea il registro della CO2 su scala regionale

(Rinnovabili.it) – Come crescono le emissioni di gas serra del sistema energetico italiano? Con quali percentuali si distribuiscono sul territorio? Quali gli avanzamenti rispetto gli obiettivi di riduzione a livello nazionale? Le risposte si trovano nell’Annuario telematico redatto da ENEA, aggiornamento a cadenza annuale dei livelli di CO2 su scala regionale stimati rapportando le fonti energetiche ai settori d’impiego. Oggi, alla sua terza edizione, il “documento”:https://www.enea.it/produzione_scientifica/pdf_volumi/V2010_04-InventarioEmissioniGas.pdf evidenzia l’innegabile interconnessione tra i sistemi produttivi locali e il complessivo impatto ambientale ad essi associato.
I dati sono stati elaborati a partire dai Bilanci Energetici Regionali (BER) che l’Agenzia stessa realizza dal lavoro svolto dal Sistema Informativo Energetico Regionale (SIER), impiegando coefficienti di emissione specifici per ciascun combustibile e seguendo la metodologia dettata dal progetto comunitario “CORINAIR”:https://www.eea.europa.eu/publications/EMEPCORINAIR5(COordination INformation AIR).
I risultati rendono conto dei livelli di gas serra dal 1990 -anno di riferimento per i vincoli di riduzione imposti
dal Protocollo di Kyoto – al 2006, arco di tempo in cui si è assistito complessivamente ad una diminuzione della CO2eq. emessa dai prodotti petroliferi, mentre è cresciuta quella associata al gas naturale ed in misura minore quelle da combustibili solidi. Sommando i vari termini si ottiene un più 12,7% sul grafico nazionale nonostante rispetto al 2005 nel 2006 vi sia stata una riduzione dello 0,2%.
A livello regionale invece nonostante esistano variazioni in aumento superiori al 50% si tratta perlopiù di crescite in territori con quantitativi emissivi poco rilevanti come il Molise, l’Umbria, e la Basilicata; più critiche invece le percentuali in aumento delle regioni con quantitativi maggiori di emissioni di CO2, risultanti per la data in questione: la Lombardia con 78,3 milioni di tonnellate, la Puglia con circa 61 milioni di ton, l’Emilia Romagna con ben 40,9 milioni di ton. Registrano diminuzioni la Liguria con -25,7% e la Sicilia con -15% e la Campania.

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