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Dall’Alto Adige alla Mongolia, l’ecoisolante che viene dalle pecore

(Rinnovabili.it) – E’ stato denominato WEKA, crasi delle parole tedesche WollE (lana) e KAlk (calce), ed è il materiale isolante è al 100% biologico realizzato dal TIS innovation park. Grazie al valore coibente dimostrato (0,05 W/m2K) non solo è stato premiato in “casa”, ma negli Stati Uniti d’America è stato addirittura dichiarato “Miglior Prodotto dell’anno” dalla rivista Builder News.
L’idea nasce dal muratore alto atesino Walter Tasser di Falzes, che, nonostante i numerosi anni investiti nello sviluppo del materiale composito, non aveva idea del successo che avrebbe riscosso.
E dopo esser distribuito da 53 imprese negli States – la produzione inizierà in febbraio 2010 – WEKA compie un salto non indifferente per approdare in Mongolia. Il Ministero per l’edilizia mongola ha, infatti, fatto sapere di essere interessato al punto da chiedere a Tasser di vendere la propria tecnologia. Il Paese asiatico ha circa otto milioni di abitanti e anche 20 milioni di pecore: proprio per questo avrebbe ottime basi per la sua produzione con l’intenzione, non ultima, di rendere il materiale isolante un elemento costitutivo obbligatorio di uno standard edilizio energeticamente efficiente.
L’interesse manifestato si replica anche in paesi come Giappone, Cina, Australia e Nuova Zelanda, ma spiega il direttore del TIS innovation park, Hubert Hofer, “il problema che ancora resta, a parte negli Stati uniti, è che la maggior parte dei Paesi vorrebbero acquistare la tecnologia. Non ci sono ancora imprese che vogliano prendere in appalto la distribuzione”. Ma per il TIS è una questione di tempo perché “il materiale isolante della Val Pusteria rappresenta un vantaggio concreto per quei Paesi che allevano pecore: la produzione è estremamente a buon mercato, perché sia la lana di pecora sia la calce necessaria sono molto convenienti”.

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