Il Dipartimento per l’energia USA insieme al Bureau of Ocean Energy Management, Regulation and Enforcement e al Department of Commerce's National Oceanic and Atmospheric Administration hanno messo a disposizione un fondo da 5 milioni di dollari per la ricerca sullo sfruttamento dell’energia degli oceani e per analizzare il possibile impatto sugli ecosistemi marini dei nuovi impianti
(Rinnovabili.it) – Cinque milioni di dollari, per un totale di otto fondi, messi a disposizione per supportare le società nell’iter autorizzativo e nell’istallazione di nuovi impianti eolici off-shore ma anche per lo sviluppo di progetti per lo sfruttamento dell’energia generata dalle onde oceaniche, dalle maree, dalle correnti e dai gradienti termici. Uno sforzo comune quello che ha visto alleati negli Stati Uniti, tre grandi Istituti come il DOE (Department of Energy), il BOEMRE (Bureau of Ocean Energy Management, Regulation and Enforcement) e il NOAA (Department of Commerce’s National Oceanic and Atmospheric Administration) che hanno dato annunciato proprio ieri l’avvio di questa collaborazione interdipartimentale. Un piano di investimenti che confluiranno in una ricerca per certi versi “critica” che dovrà colmare le attuali lacune sui possibili effetti ambientali sull’ecosistema marino e oceanico dello sfruttamento dell’energia eolica fuori costa e dell’energia degli oceani.
Un obiettivo molto ambizioso che richiedeva una collaborazione stretta tra i tre Istituti che, con questo piano da 5 milioni di dollari, daranno un contributo significativo a rendere più pulito e sostenibile il comparto industriale che si occupa della produzione di energia fuori costa. Un impegno, quello del DOE, del BOEMRE e del NOAA che, oltre a dare la possibilità agli Stati Uniti di diversificare maggiormente il proprio mix energetico, contribuirà ad aumentare la sicurezza nell’approvvigionamento energetico e a sviluppare un indotto occupazione, riducendo notevolmente anche le emissioni inquinanti.
Una notizia, quella del via libera a questo piano congiunto, che ha incassato anche il parere positivo del Segretario all’energia Steven Chu. “Gli oceani rappresentano in questo momento una delle fonti rinnovabili con il più grande potenziale – ha sottolineato – e il DOE sta portando avanti questo progetto per sviluppare nuove tecnologie in grado di valorizzarlo e quindi sfruttarlo”.